“Libertà religiosa? Una lotta ancora da vincere”

Il cardinal Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, intervenendo ad un incontro organizzato dall’ambasciata britannica presso la Santa Sede alla Pontificia Università Gregoria, afferma: “La lotta per l’affermarsi della libertà religiosa è ben lungi dall’essere vinta”. E “sono proprio i martiri della libertà religiosa, di ieri e di oggi, a invitarci a vivere queste sfide non con spirito di rivalsa o quasi fossimo parte di un ente di propaganda politica, ma con l’atteggiamento dei credenti”.

Rimettersi in cammino

Come riporta il Sir, il porporato parte dalla sua esperienza di prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, per ribadire che oggi, come in passato, viene “messo in discussione questo diritto fondamentale della persona umana“. E questo “ci testimonia un’adesione al Signore profonda e incarnata”, una fede che “sprigiona e libera dall’intimo del cuore dei credenti una capacità di ‘dare del tu a Dio’ che fa bene alla nostra fede in Occidente, a volte sin troppo assopita”. “Giova a tutti ricordare  – aggiunge – che anche per la Chiesa cattolica l’affermazione della libertà religiosa ha richiesto un cammino di una progressiva consapevolezza, che ha attraversato alterne vicende. Se nel passato anche noi abbiamo pensato che il Vangelo si preservasse perché il sistema sociale lo imponeva come prevalente, e per difendere il sistema più che il Vangelo taluni sono caduti in atteggiamenti poco evangelici, ecco che la nostra disposizione attuale verso altri fratelli in umanità deve essere non tanto quello di condanna, ma di un perenne invito a rimettersi ogni giorno in cammino”.

Una battaglia per l'umanità

Un importante crocevia di questo “cammino” è la dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae, così come i tanti interventi sul tema della libertà religiosa da parte della Segreteria di Stato come degli Osservatori della Santa Sede presso diverse Istituzioni internazionali. “Discorsi – prosegue il cardinale – che non mirano soltanto a difendere i tanti cristiani fatti oggetto di persecuzione” ma promuovono l’affermazione di questo diritto per tutti. Una battaglia “di umanità” e “per l’umanità, che ha la sua radice nel Vangelo”.

Una sguardo all'Occidente

Infine, il porporato rivolge uno sguardo all'Europa e tutto l'Occidente. Sandri porta l'esempio del “rispetto dell’obiezione di coscienza di fronte ad alcune pratiche biomediche che vanno contro le proprie convinzioni più profonde”. In Oriente, così come pure in Occidente, “abbiamo ancora e sempre più bisogno di testimoni credibili di questo cammino”. Il prefetto ricorda quindi la figura di don Andrea Santoro, prete della diocesi di Roma ucciso in Turchia dodici anni fa, da prendere come modello: “Lui era un convinto fautore del dialogo”