Lavanda dei piedi “interreligiosa”

Provengono da sette Paesi diversi i detenuti scelti per partecipare domani al rito della Lavanda dei piedi nel carcere di Regina Coeli durante la Messa in Coena Domini presieduta da Papa Francesco.

I detenuti, tutti uomini, sono 4 italiani, 2 filippini, 2 marocchini, un moldavo, un colombiano, un nigeriano e uno proveniente dalla Sierra Leone. Otto sono di religione cattolica; due musulmani; uno è ortodosso e uno buddista.

La visita prevede inizierà alle 16 in forma strettamente privata. Non è prevista neppure la diretta televisiva di Vatican Media. Radio Vaticana Italia si collegherà con Regina Coeli intorno alle 16.45 circa per trasmettere la parte della celebrazione che comprende la lettura del Vangelo e l'omelia di Papa Francesco. La celebrazione eucaristica con il rito della lavanda dei piedi si terrà nella “Rotonda” e sarà preceduta dall'incontro con i detenuti ammalati in infermeria. Seguirà un incontro con alcuni detenuti della VIII Sezione, quella speciale, in cui sono reclusi condannati per reati “incompatibili” con il regime degli altri detenuti per evitare eventuali aggressioni.

“Siamo elettrizzati e molto impegnati nell’organizzazione – ha raccontato al Sir padre Vittorio Trani, 74 anni, cappellano di Regina Coeli da 40 – Sarà una visita privata senza estranei, solo le persone detenute e il personale penitenziario”. Quanto alle differenti fedi religiose, il sacerdote spiega che “hanno tutti una grande considerazione nei confronti di Papa Francesco. Ammirano il suo coraggio e la sua attenzione al mondo del carcere. Lo sentono come un amico, con un cuore grande capace di comprendere anche l’animo di un detenuto”.

Un detenuto e il direttore della casa circondariale, Silvana Sergi, saluteranno il Papa a nome di tutti i reclusi e del personale che lavora nel penitenziario. Come ricordo sarà regalato al Papa un libro sulla storia dell’edificio di Regina Coeli e una pubblicazione con poesie scritte dai detenuti.

Negli anni precedenti, il Santo Padre ha celebrato la Messa in Coena Domini nel carcere di Paliano (2017), al C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto (2016), a Rebibbia (2015), alla Fondazione Don Gnocchi (2014) e nel carcere minorile di Casal del Marmo (2013).