“Tutti si devono fermare. Perché se scoppia una guerra nucleare, non ci saranno vincitori. Saremo tutti perdenti. Con armi così sofisticate, sarà la distruzione totale“. E’ questo, in base a quanto riportato dal Servizio di informazione religiosa, l’appello lanciato da monsignor Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon e presidente della Commissione “Giustizia e pace” della conferenza episcopale coreana, a tutti i governi coinvolti nella crisi della Corea del Nord.
Il popolo coreano abituato a convivere con questa minaccia
“Il popolo coreano – ha affermato il vescovo, come riportato dal Sir – è abituato a convivere con questa minaccia, ormai da 70 anni, da quando la Corea è divisa in due. Purtroppo i governi passati e in genere il mondo politico ha sfruttato questa situazione per fini personali. Ma questa volta la situazione è diversa. Ciò che preoccupa è l’uso da parte dei leader di Stato di un linguaggio forte, intriso di odio, per cui non si sa che cosa può accadere, si vive in una sospensione. Siamo preoccupati ma ho fede che il Signore ci darà la forza, indicherà la strada, e noi tutti troveremo le vie giuste per instaurare un nuovo dialogo e andare avanti”.
Lasciare spazio al dialogo
In riferimento alle ultime sanzioni applicate alla Corea del Nord, monsignor Heung-sik, ha sottolineato di rispettare le decisioni dell’Onu, ma secondo lui è necessario “lasciare sempre uno spazio al dialogo. Mai rompere la via della negoziazione. Deve rimanere sempre aperta una porta.”