La chiesa brucia, Bibbie e croci restano intatte

Domenica 3 marzo, la mattina presto, i fedeli di una chiesa evangelica della West Virginia, negli Stati Uniti, hanno trovato l'edificio sacro distrutto dalle fiamme, a causa di un incendio divampato forse accidentalmente. Hanno chiamato subito i Vigili del Fuoco i quali, giunti sul posto, sono rimasti scioccati nel trovare le Bibbie incolumi. Ne dà notizia Life Site News.

Il fatto

I pompieri di Coal City hanno descritto il fuoco come “così caldo che a un certo punto i pompieri hanno dovuto ritirarsi”. Eppure non solo le Bibbie, ma anche le croci sono state risparmiate, secondo gli intervistati presenti sulla scena. Lo stesso dicasi per i vigili del fuoco, che sulla loro pagina Facebook scrivono ancora: “Nessuna singola Bibbia è stata bruciata e nessuna singola croce è stata danneggiata! Nessun singolo pompiere è rimasto ferito!” In un commento sotto il post, un utente ha dichiarato che “nessuna Bibbia è rimasta bruciata, potrebbero avere danni da fumo o [carbonizzate] intorno ai bordi ma si possono leggere ancora tutte le pagine. Questo dimostra che la parola di Dio è più potente del fuoco del diavolo e della rabbia, non importa quanto sia caldo“. Il commento ha ricevuto oltre 44mila reazioni. La Freedom Ministries Church (questo il nome della chiesa evangelica) si trova a Daniels, una cittadina montana del West Virginia di circa 2mila abitanti, a circa 65 miglia a sud-est di Charleston.

Il precedente

Sempre su Life Site News, si legge che la Freedom Ministries non è l'unico luogo sacro in cui le Bibbie sono sopravvissute a un incendio devastante. In Alabama a gennaio, una famiglia ha trovato la casa bruciata, con tutto distrutto tranne la Bibbia del padre. Allo stesso modo, un uomo dell'Oklahoma ha scoperto la sua Bibbia di infanzia intatta nei resti carbonizzati del suo camion lo scorso dicembre. “Combatteremo il nemico e non lasceremo che ci trattengano”, si legge in un post di Facebook della Freedom Ministries. “In mezzo al fumo puoi vedere Gesù. Era lì con noi”, scrivono ancora.