L'appello di Bassetti: “L'Italia sia il volto migliore dell'Europa”

Le elezioni europee di domenica prossima sono una grande opportunità: bisogna superare riserve e sfiducia e partecipare al voto. Sappiamo che questo è solo il primo passo, ma è un passo che non dobbiamo disertare”. È terminata con questo appello l’introduzione del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, all’Assemblea generale dei vescovi italiani che si è aperta ieri dall'intervento di Papa Francesco nell'Aula del Sinodo in Vaticano. “Come italiani dovremmo essere il volto migliore dell’Europa per dare più fierezza ai nostri giovani, ai nostri emigrati e a quanti sbarcano sulle nostre coste, perché siamo il loro primo approdo”, ha sottolineato Bassetti ricordando che nel nostro continente “soffiano populismi e nazionalismi”. L'invito è dunque a “essere fino in fondo italiani – convinti, generosi, solidali, rispettosi delle norme – perché anche l’Europa sia un po’ più italiana”. 

Secondo il presidente della Cei, che ha annunciato la presenza di Papa Francesco a Bari il prossimo febbraio per l’incontro di riflessione e spiritualità per la pace, è vero che “oggi l’Europa è sentita come distante e autoreferenziale, fino al punto da far parlare di una 'decomposizione della famiglia comunitaria', ma il problema non è innanzitutto l’Europa, bensì l’Italia, nella nostra fatica a vivere la nazione come comunità politica“. Ecco allora l'interrogativo posto dal cardinale Bassetti: “Oggi, noi italiani, cosa abbiamo ancora da offrire? Penso alle nostre virtù, prima fra tutte l’accoglienza; penso a una tradizione educativa straordinaria, a uno spirito di umanità che non ha eguali; penso alla densità storica, culturale e religiosa di cui siamo eredi”.

Bassetti: “C'è preoccupazione per la riforma del terzo settore”

Nel suo intervento all'Assemblea generale il presidente della Cei ha espresso anche una “crescente preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare con la riforma del Terzo settore“. Al fondo, ha detto Bassetti rivolgendosi al mondo della politica, “restano ancora antichi pregiudizi per le attività sociali svolte dal mondo cattolico. In una società libera e plurale questo spazio dovrebbe essere favorito e agevolato in ogni modo. Per questo non si può che rimanere sconcertati vedendo che al Paese intero si manda un segnale di segno opposto, intervenendo senza giustificazione alcuna per raddoppiare la tassazione sugli enti che svolgono attività non commerciali. Al Governo chiediamo non sconti fiscali o privilegi, ma regole idonee e certe”. 

Il dramma dei terremotati nel centro Italia: “Servono interventi concreti”

Il secondo tema trattato da Bassetti riguarda invece la situazione dei terremotati dell'Italia Centrale, con il Cardinale che ha chiesto al Governo un maggiore impegno nella ricostruzione. “È decisivo – ha ammonito – che le ordinanze siano rese operative, che le procedure concordate per la ricostruzione trovino attuazione, che i fondi stanziati si traducano in interventi concreti”. Il presidente della Cei ha ricordato la situazione drammatica delle tante abitazioni ancora inagibili nel centro Italia, elencando i numeri delle chiese che necessitano di interventi: “Sono 3 mila quelle danneggiate dal sisma – ha ricordato Bassetti – e  l’impegno, su cui ci si è confrontati per mesi, ne prevede la ricostruzione di 600, quali luoghi di culto, di riferimento e aggregazione per tutta la comunità”. In altre parole, per il presidente Cei è “decisivo che le ordinanze siano rese operative, che le procedure concordate per la ricostruzione trovino attuazione e che i fondi stanziati si traducano in interventi concreti”.