In Egitto le donne sfidano l’integralismo andando in bicicletta

Secondo gli uomini della nazione più popolosa del mondo sunnita, le donne in bicicletta “sono scostumate”. Queste barriere sociali che rappresentano una limitazione per il gentil sesso sono in fase di superamento. Nel Paese non esiste una vera e propria legge che vieta l’uso delle due ruote alle donne ma nel contesto socio-culturale si fa ancora fatica ad accettare questo cambiamento.

E’ il caso della 31enne Yasmine Mahmoud che ogni giorno, da quattro anni, utilizza la bicicletta per andare a lavoro sfidando pregiudizi, traffico congestionato, smog e bullismo. Nonostante il rischio di insulti, uno dei motivi che spingono la donna a utilizzare la bicicletta per i suoi spostamenti è che questo mezzo di trasporto consente di risparmiare tempo e soldi della benzina.

La più grande preoccupazione però rimane la possibilità di aggressione da parte dei passanti, la violenza sulle donne infatti è aumentata negli ultimi 4 anni a causa dell’insicurezza seguita alla caduta del regime di Hosni Mubarak. Yasmine Mahmoud inoltre fa parte del progetto “Go bike” un’iniziativa che promuove il ciclismo organizzando dei tour tutti i venerdì mattina e che incoraggia all’uso della bici al posto della macchina. L’ecologica idea è condivisa anche dal nuovo presidente Abdel Fattah al-Sisi che nel luglio 2014, poco dopo la sua elezione, ha partecipato ad una maratona ciclistica a sostegno delle due ruote.

Utilizzare le biciclette come mezzo per cambiare la percezione che la società ha delle donne, questo il principale obiettivo di “Go bike”:  “rompere con le antiche abitudini e tradizioni”. Prima di tornare a immergersi nelle strade trafficate del Cairo, Yasmine consiglia a tutte coloro che ancora sono dubbiose: “Provate a non avere paura. Dimenticatevi di chi avete attorno, sfidate voi stesse e divertitevi!”.