Il Papa “migrante” a Panama

Fra poche ore Papa Francesco aprirà la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, la terza del suo Pontificato dopo quella di Rio de Janeiro nel 2013 e di Cracovia nel 2016. Il raduno di quest'anno si terrà, invece, a Panama, lo Stato centroamericano famoso per il canale che collega l'Atlantico con il Pacifico.

Nessuno escluso

Nel corso dei quattro giorni di permanenza oltreoceano, il Pontefice confesserà anche i giovani che sono detenuti nel Centro de Cumplimiento de Menores Las Garzas de Pacora. Un gesto che conferma la centralità attribuita da Francesco al sacramento della Riconciliazione. Inoltre, la scelta di recarsi in un carcere esprime la volontà di rendere la Gmg 2019 un'occasione d'inclusione a 360 gradi, da cui non sono esclusi neppure quelli che materialmente non possono partecipare. La liturgia penitenziale consente ai detenuti di sperimentare quanto Papa Francesco ha scritto nella “Misericordiae Vultus”: “toccare con mano la grandezza della misericordia”.

Terra di migrazioni

La cerimonia di apertura di questa XXXIV edizione dell'appuntamento introdotto da San Giovanni Paolo II si terrà giovedì 24 gennaio al Campo Santa Maria la Antigua, un'area dedicata alla memoria di quella che dal 2001 è riconosciuta come la patrona di Panama. Come ha dichiarato il direttore “ad interim” della Sala Stampa Alessandro Gisotti, quello delle migrazioni dovrebbe essere uno dei temi della Gmg 2019. “Molti dei giovani a cui si rivolgerà il Papa sono migranti”,  ha detto in conferenza stampa il nuovo “portavoce papale”. Panama è uno dei Paesi attraversati dalle carovane formate da migliaia di persone che cercano di raggiungere a tutti i costi gli Stati Uniti, nonostante la politica di chiusura delle frontiere annunciata dal presidente Trump. Non appare azzardato ipotizzare, come ha confermato Gisotti, che Francesco ricordi questa condizione che accomuna attualmente tantissimi cittadini centroamericani.

Indigeni e rispetto della terra

Qualcuno lo ha definito “un piccolo Paese prima del grande Sudamerica”. Terra a confine fra due Oceani, Panama ha una storia segnata da secoli di migrazioni. Ne è conseguita una società multiculturale dove persistono anche comunità di indigeni. Quest'ultima realtà sarà presente anche durante la visita papale perché, proprio in vista dell'apertura della Gmg, sono arrivati 1000 giovani appartenenti ai popoli originari del Centroamerica. La scorsa settimana, infatti, hanno partecipato ad un'iniziativa che la diocesi panamense ha voluto dedicare proprio a loro. Questi giovani ascolteranno con particolare interesse le parole del Papa vista la centralità che Francesco ha attribuito durante il suo Pontificato al tema dello sfruttamento della terra. 

La bellezza dell'incontro

“Avvenire” ha raccontato la storia di un ragazzo ed una ragazza che, dopo essersi conosciuti nel corso della Gmg di Cracovia nel 2016, hanno scelto di sposarsi a Panama proprio in questi giorni. Una bella storia che, nel suo piccolo, testimonia la vitalità della Chiesa nonostante tutto. La Giornata Mondiale della Gioventù continua ad essere una potente dimostrazione di fede condivisa. Questi eventi offrono l'opportunità a migliaia di giovani di toccare con mano l'universalità della Chiesa, di sentirti parte integrante di una “casa comune” e di poter beneficare della vicinanza del Papa. L'abbraccio con i giovani, sia nella cerimonia di apertura del 24, che nella Via Crucis del 25 e poi ancora con la veglia del 26 e la messa finale del 27, darà benefici anche al Pontefice. Come ha ricordato nel videomessaggio inviato in occasione dell'imminente partenza,”il segreto della vocazione” sta nell'uscire da sé stessi e mettersi al servizio degli altri” perchè “la nostra vita trova significato solo nel servizio a Dio e al prossimo”. Ma il Papa ha anche invitato i giovani, così carichi di energie e di voglia di fare, a non dimenticare che essere pronti all'azione non basta se non ci si mette in dialogo con Dio, proprio come ha fatto Maria.