Il Papa: “Prendiamo per mano i nostri fratelli”

Nella Messa mattutina celebrata a Casa Santa Marta, Papa Francesco ha commentato la vicenda di Caino ed Abele presente nella Prima Lettura di oggi. 

Le parole del Papa

“Il brano del libro della Genesi che abbiamo ascoltato nella prima lettura – ha detto Papa Francesco – fa parte di quel genere letterario che si ripete tante volte nella Bibbia: possiamo chiamarlo 'domande scomode e risposte di compromesso'”. Dio domanda a Caino dov'è  il fratello: “Proprio una domanda imbarazzante, quella rivolta da Dio a Caino – ha osservato il Pontefice –  e la risposta è una risposta, in questo caso un po’ di compromesso, ma anche una risposta per difendersi; ma cosa c’entro io, nella vita di mio fratello? Forse sono io il suo custode? Io me ne lavo le mani. Così Caino cerca di fuggire lo sguardo di Dio“. Francesco ha ricordato come anche Gesù abbia fatto tante domande scomode a Pietro. 

Non tradire il fratello

Francesco ha elencato una serie di risposte di comodo che ci diamo per giustificare l'egoismo: “è la sua vita, io la rispetto, me ne lavo le mani, io non mi immischio nella vita altrui, ognuno è libero di scegliere la propria strada”. “E così – ha continuato il Santo Padre – nella vita di tutti i giorni a queste domande scomode del Signore rispondiamo un po’ con principi generici che non dicono niente ma dicono tutto, tutto quello che c’è nel cuore”. Il Papa ha fatto un appello: “Vorrei anche che adesso ognuno di noi prendesse questa parola del Signore come se fosse rivolta a ognuno di noi personalmente (…) e mettere poi il nome dei fratelli che il Signore nomina nel capitolo 25 di Matteo; l’ammalato, l’affamato, l’assetato, quello che non ha vestiti, quel fratellino piccolino che non può andare a scuola, il drogato, il carcerato“. Occorre chiedersi se “c’è posto per queste persone nel nostro cuore”. Bergoglio ha commentato: “Noi parliamo, sì, della gente, scarichiamo un po’ la coscienza dando un’elemosina, ma che non disturbino troppo, per favore, perché con queste cose sociali dalla Chiesa finisce che sembri un partito comunista e questo ci fa male. Va bene, ma il Signore lo ha detto; dov’è tuo fratello? Non è il partito, è il Signore”. Il Pontefice ha fatto notare un atteggiamento ricorrente: “Siamo abituati a dare delle risposte di compromesso, risposte per scappare dal problema, per non vedere il problema, per non toccare il problema”. “Oggi – ha continuato – ci farà bene ripetere dov’è mio fratello? Fare la lista di tutti questi che il Signore nomina in Matteo 25. Al contrario, da noi incomincia a farsi una vita oscura: il peccato è accovacciato alla tua porta, dice il Signore a Caino, e quando portiamo questa vita oscura senza prendere in mano quello che il Signore Gesù ci ha insegnato, alla porta c’è il peccato, accovacciato, aspettando per entrare. E distruggerci”. 

Il Papa in Campidoglio

Intanto, la Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato che il prossimo 26 marzo Papa Francesco si recherà in Campidoglio dove avrà modo di incontrare il Consiglio Comunale di Roma. L'invito al Santo Padre era stato rivolto tempo fa dalla Sindaca, Virginia Raggi