Il Papa: “Il Signore è roccia, non sabbia”

Papa Francesco ha celebrato la consueta messa mattutina nella cappella della sua residenza in Vaticano, Casa Santa Marta. Il Pontefice ha dedicato la sua omelia al commento del brano del Vangelo di oggi, tratto da Matteo.

Le coppie contrastanti

Bergoglio ha fatto ricorso a due coppie di vocaboli di opposto significato per indicare qual è la strada da seguire e quale, invece, quella da evitare. Come primo esempio, il Papa ha distinto tra il “dire” ed il “fare”: “Il dire – ha osservato il Santo Padre – è un modo di credere, ma molto superficiale, a metà cammino; io dico che sono cristiano ma non faccio le cose del cristiano”. Questo atteggiamento, secondo Bergoglio, equivale a “truccarsi da cristiano” perché “dire soltanto è un trucco, dire senza fare” mentre “la proposta di Gesù è concretezza” e “quando qualcuno si avvicinava e chiedeva consiglio, sempre cose concrete. Le opere di misericordia sono concrete”.

Il cristiano è concreto

La seconda coppia di parole contrastanti utilizzata è “sabbia” e “roccia” che rimandano a “dire” e “fare” perché la prima “non è solida” ed è “senza fondamenti”; al contrario, la seconda rappresenta il Signore. Il Papa ha detto: “E’ Lui, la forza. Ma tante volte, chi confida nel Signore non appare, non ha successo, è nascosto; ma è saldo”. Chi si affida a Dio, dunque, “non ha la sua speranza nel dire, nella vanità, nell’orgoglio, negli effimeri poteri della vita”. “La concretezza della vita cristiana – ha commentato il Pontefice – ci fa andare avanti e costruire su quella roccia che è Dio, che è Gesù; sul solido della divinità. Non sulle apparenze o sulla vanità, l’orgoglio, le raccomandazioni; No. La verità”.

Dio innalza gli umili 

“Alto” e “basso” è il terzo ed ultimo binomio scelto da Francesco nella sua omelia. Prendendo spunto dalla lettura di oggi tratta dal libro di Isaia, Bergoglio ha detto: “Il Signore ha abbattuto coloro che abitavano in alto, ha rovesciato la città eccelsa, l’ha rovesciata fino a terra, l’ha rasa al suolo. I piedi la calpestano: sono i piedi degli oppressi, i passi dei poveri”. Dall'altro lato, ha osservato il Papa,”il Signore alza gli umili, quelli che sono nella concretezza di ogni giorno, e abbatte i superbi, quelli che hanno costruito la loro vita sulla vanità, l’orgoglio; questi non durano”.