Il Papa: “Ascoltiamo anche noi il grido dei poveri”

La Giornata Mondiale dei Poveri, non lenirà probabilmente tutte le ferite che lacerano la vita di quanti vivono ai margini; e, tuttavia, vuole essere un segno di speranza e una provocazione a diventare strumenti di misericordia viventi nel tessuto capillare della società, della comunità e dell’incontro personale”. Con queste parole mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la Nuova evangelizzazione, ha presentato il messaggio di Papa Francesco per la prossima Giornata dei poveri che sarà celebrata il 18 novembre prossimo.

La riflessione del S. Padre prende spunto dal salmo 37 “Questo povero grida e il Signore lo ascolta”. Se il Papa si chiede “come mai questo grido, che sale fino al cospetto di Dio, non riesce ad arrivare alle nostre orecchie e ci lascia indifferenti e impassibili?”, dall’altra lascia aperta la speranza: “Ciò che emerge da questa preghiera è anzitutto il sentimento di abbandono e fiducia in un Padre che ascolta e accoglie”. Tuttavia il Papa ricorda che è “il silenzio dell’ascolto ciò di cui abbiamo bisogno per riconoscere” la voce dei poveri: “Se parliamo troppo noi, non riusciremo ad ascoltare loro. Spesso, ho timore che tante iniziative pur meritevoli e necessarie, siano rivolte più a compiacere noi stessi che a recepire davvero il grido del povero. In tal caso, nel momento in cui i poveri fanno udire il loro grido, la reazione non è coerente, non è in grado di entrare in sintonia con la loro condizione”.

Nel suo messaggio il S. Padre mette in guardia anche dal “giocare per avere il primato di intervento” e invita a collaborare “con altre realtà, che sono mosse non dalla fede ma dalla solidarietà umana” perché “non è di protagonismo che i poveri hanno bisogno, ma di amore che sa nascondersi e dimenticare il bene fatto”. Senza trascurare, sottolinea il Papa, “quello che ci è proprio, cioè condurre tutti a Dio e alla santità”.

Certo, non è la Chiesa che può risolvere il problema della povertà. Ma la sua azione è decisiva per smuovere le coscienze.

In quest’ottica sono diverse le iniziative concrete promosse per la Giornata, sulla scia delle iniziative già organizzate lo scorso anno. Domenica 18 novembre alle 9.30 il Papa incontrerà i poveri, accompagnati dalle associazioni e dai gruppi parrocchiali, nella Basilica di San Pietro, dove si celebrerà la Santa Eucarestia. Il Papa parteciperà poi al pranzo nell’Aula Paolo VI con circa 3.000 poveri, che sarà offerto da Rome Cavalieri – Hilton Italia in collaborazione con Ente Morale Tabor.

“Contemporaneamente – ha spiegato mons. Fisichella – nelle tante parrocchie che hanno aderito all’iniziativa, nei centri di volontariato e in alcuni Collegi e scuole, ognuno secondo le proprie possibilità, verrà offerto un pranzo ai poveri, come momento di festa e condivisione”. Papa Francesco nel Messaggio afferma: “Vorrei che anche quest’anno e in avvenire, questa Giornata fosse celebrata all’insegna della gioia per la ritrovata capacità di stare insieme. Pregare insieme in comunità e condividere il pasto nel giorno della domenica”. “Già l’anno scorso – ha spiegato l’arcivescovo – non c’è stato limite alla fantasia creatrice per dare una giornata di conforto ai poveri, sia con iniziative delle conferenze episcopali che con famiglie che hanno aperto le loro case o portato gli indigenti al ristorante”.

Sabato 17, ha spiegato mons. Fisichella, “verrà celebrata una Veglia di preghiera nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, per tutte le associazioni di volontariato e per quanti, come veri operatori della misericordia, quotidianamente e con discrezione, prestano servizio di assistenza alle persone che vivono queste difficili realtà”.

Altra iniziativa che sarà ripetuta “dopo i risultati incoraggianti ottenuti nella precedente edizione, con quasi 600 persone indigenti che hanno potuto ricevere cure mediche gratuite” è l’esperienza del Presidio Sanitario. Durante tutta la settimana da lunedì 12 a domenica 18, verrà allestito a Piazza Pio XII sin dalle prime ore della mattina. Saranno offerte cure mediche per diverse specializzazioni: dermatologia, infettivologia, cardiologia, ginecologia e andrologia, oculistica, podologia, analisi cliniche con responso a brevissimo termine, saranno le aree mediche coperte. Ad oggi, hanno dato la loro disponibilità, oltre che al Reparto Sanitario Vaticano, anche i rispettivi specialisti dell’Università Cattolica Gemelli e dell’Università di Tor Vergata e sono attese altre adesioni significative nei prossimi giorni. La novità è che il presidio resterà aperto “fino a mezzanotte – ha detto l’arcivescovo – per garantire il servizio alle persone che in queste zone si fanno presenti a notte inoltrata” e per aiutare quanti provano una “naturale diffidenza” ad accostarsi al servizio medico.

Entro giugno, ha infine spiegato mons. Fisichella, sarà disponibile sul sito del Pontificio consiglio il sussidio per la giornata.