Il Magnificat, espressione della gioia cristiana

Una preghiera integrale: potrebbe essere definita così il Magnificat, l'orazione pronunciata dalla Vergine Maria che il Papa, nell'Angelus di quest'oggi, ha voluto ricordare in occasione della festa dell'Assunzione di Maria: “Guardiamo ai verbi di questa preghiera: magnifica ed esulta” sottolinea il Pontefice, ravvisando nell'espressione mariana “la felicità con tutto il corpo” della Vergine: “Maria esulta a motivo di Dio”. Ma la preghiera, come ricorda Papa Francesco, non è efficace se fine a se stessa. Lo stesso esempio di Maria deve essere da modello per il cristiano: “Chissà se anche a noi è capitato di esultare per il Signore: esultiamo per un risultato ottenuto, per una bella notizia ricevuta, ma oggi Maria ci insegna a esultare in Dio, perché Lui fa 'grandi cose'”

Inseguire il poco

Magnificat è una parola che esprime la grandezza delle cose messe in relazione con Dio: “Infatti magnificare significa esaltare una realtà per la sua grandezza, per la sua bellezza. Maria esalta la grandezza del Signore, lo loda dicendo che Lui è davvero grande”. La Vergine, quindi, indica agli uomini la strada verso le “nostre” grandezze. “Quante meschinità nella vita” dice il Papa, invitando a non accontentarsi di inseguire il piccolo: “Quante volte, invece, viviamo inseguendo cose di poco conto: pregiudizi, rancori, rivalità, invidie, beni materiali superflui”. La soluzione, detta il Pontefice, ci è fornita dalla stessa Vergine: “Maria oggi invita ad alzare lo sguardo alle «grandi cose» che il Signore ha compiuto in lei”.

Sulla soglia del Cielo

Papa Francesco ricorda che la Vergine è definita Porta del Cielo: con tale termine si vuole sottolineare la gloria di Maria e la sua promessa, attraverso la celebrazione della sua Assunzione, di un'eternità in anima e corpo. Appellandosi al Cielo, il Pontefice vuole ricordare la natura insita dell'uomo, che è quella di pellegrino: “Oggi guardiamo a Maria e vediamo il traguardo. Vediamo che una creatura è stata assunta alla gloria di Gesù Cristo risorto, e quella creatura non poteva essere che lei, la Madre del Redentore. Vediamo chenel paradiso, insieme a Cristo, il Nuovo Adamo, c’è anche lei, Maria, la nuova Eva, e questo ci dàconforto e speranza nel nostro pellegrinaggio quaggiù”.

Duc in altum

Papa Francesco ricorda, altresì, che la festa dell'Assunzione è un richiamo “per quanti sono afflitti da dubbi e tristezze“. A coloro che “vivono con lo sguardo rivolto in basso”, il Papa opponte un “cielo aperto“: “Non incute timore, non è più distante, perché sulla soglia del cielo c’è una madre che ci attende. È la Regina del cielo, ed è nostra madre. Ci ama, ci sorride e ci soccorre con premura. Come ogni madre vuole il meglio per i suoi figli e ci dice: 'Voi siete preziosi agli occhi di Dio; non siete fatti per i piccoli appagamenti del mondo, ma per le grandi gioie del cielo'”.

 

Dio è gioia

Dio è gioia, non noia” ha detto Papa Francesco, ravvisando nel Magnificat di Maria, pronunciato poco tempo dopo il suo sì, l'entusiasmo di affidarsi alle mani di Dio, nonostante l'incertezza, talvolte la fragilità del futuro. In questo, Maria è esempio di coraggio, ricorda il Papa: “Lasciamoci prendere per mano dalla Madonna. Ogni volta che prendiamo in mano il Rosario e la preghiamo facciamo un passo avanti verso la grande meta della vita

Al termine dell'Angelus, il Pontefice ha benedetto i Rosari destinati ai Crisitani in Siria. L'iniziativa, sostenuta dall'Organizzazione Aiuto alla Chiesa che Soffre, vuole rammentare la vicinanza del Papa, quale vicario di Cristo, a tutti i figli di Dio, soprattutto i più soli. In fondo, come insegna Maria, il Cielo si apre soprattutto per loro