Il dono più grande dello Spirito Santo

Pastore

“Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa” canteremo nella Sequenza di Pentecoste, rivolti allo Spirito Santo.  Eppure tante volte ci dimentichiamo di Lui, mentre dovremmo sempre invocarlo, chiamarlo continuamente. Perché è Lui che effonde nei nostri cuori la carità di Dio, è Lui che ci guida per i sentieri della vita, che ci difende dalle trappole del nemico, che realizza la nostra vocazione: è solo Lui che crea tra uomini diversi la comunione, che permette di perdonarci, che ci rende capaci di amare. E’ Lui il Paraclito di cui ci parla Gesù nel Vangelo: il nostro difensore, che sta dalla nostra parte, ci aiuta nel combattimento della fede. Ecco perché nulla di valido e di buono si può fare senza di Lui: “Se qualcuno non ha lo Spirito di Dio non gli appartiene” afferma San Paolo nella lettera ai Romani, la seconda lettura della Messa di Pentecoste.

Se abbiamo lo Spirito del Signore, abbiamo in noi anche Padre e Figlio, la Trinità vive nel nostro cuore. Con Lui, solo se lo Spirito Santo è accolto e custodito dentro di noi, possiamo fare le opere di Cristo. Tutti abbiamo bisogno che ci sia dato lo Spirito Santo, perché Lui ci consola e ci incoraggia a seguire Cristo. Lui ci ama con un amore infinito, pieno di tenerezza, e non ci giudica mai. Che altro possiamo avere di più prezioso? Sia questa la nostra ricerca, la nostra prima preoccupazione quotidiana: perché quello che sempre cerchiamo – che ci amano, che ci stimano, di avere più soldi, di stare in forma, di essere ammirati – non ci darà mai il dono più grande dello Spirito Santo: la Pace del cuore. Chi ha sperimentato questa Pace, ha provato che cos’è lo Spirito Santo: ha provato una gioia così profonda che non ha bisogno di spiegazioni teologiche. Ha trovato l'unica vera ricchezza.