“Il Corpus Domini ci insegna accoglienza e disponibilità”

La festa del Corpus Domini è un mistero di attrazione a Cristo e di trasformazione in Lui. Ed è scuola di amore concreto, paziente e sacrificato, come Gesù sulla croce. Ci insegna a diventare più accoglienti e disponibili verso quanti sono in cerca di comprensione, di aiuto, di incoraggiamento, e sono emarginati e soli. La presenza di Gesù vivo nell'Eucaristia è come una porta, una porta aperta tra il tempio e la strada, tra la fede e la storia, tra la città di Dio e la città dell'uomo”. Lo ha detto Papa Francesco nell'angelus domenicala. 

Tradizioni

“Espressione della pietà eucaristica popolare – ha aggiunto – sono le processioni con il Santissimo Sacramento, che nell'odierna solennità si svolgono in tante città e paesi”. Queste processioni, ha spiegato, “costituiscono un segno eloquente del fatto che Gesù, morto e risorto, continua a percorrere le strade del mondo, si affianca a noi e guida il nostro cammino: alimenta la fede, la speranza e l'amore; conforta nelle prove; sostiene l'impegno per la giustizia e la pace“.

“Fuoco che brucia l'egoismo”

Lasciare la logica del mondo per assumere quella che “è inscritta nell'Eucaristia” cioe' quella di “Gesù pane spezzato e donato, sangue versato per la nostra salvezza” è il messaggio del Corpus Domini secondo il Pontefice che ha detto inoltre: “l'Eucaristia è una presenza che come fuoco brucia in noi gli atteggiamenti egoistici, ci purifica dalla tendenza a dare solo quando abbiamo ricevuto, e accende il desiderio di farci anche noi, in unione con Gesù, pane spezzato e sangue versato per i fratelli”. Infatti, “ogni celebrazione eucaristica, mentre costituisce un atto di culto pubblico a Dio, rimanda alla vita e alle vicende concrete della nostra esistenza”.

L'appuntamento

Sulle orme del Beato Paoli VI, “anch'io questa sera, a Ostia celebrerò la messa, a cui seguirà la processione con il Santissimo Sacramento. Invito tutti a partecipare, anche spiritualmente, mediante la radio e la televisione“.

Appello per il Nicaragua

Prima di congedarsi, il Santo Padre ha ricordato la drammatica situazione del Nicaragua, dove proseguono le violenze con morti e feriti ogni giorno. “Mi unisco ai miei fratelli vescovi del Nicaragua e al loro dolore per le violenze compiute da gruppi armati. La Chiesa è sempre per il dialogo ma questo richiede impegno fattivo a rispettare la libertà e soprattutto per la vita. Si assicurino le condizioni per la ripresa del dialogo”.