I vescovi incontrano le popolazioni amazzoniche

Si terrà dal 24 al 26 agosto a Cochabamba (in Bolivia) il primo incontro dei vescovi boliviani con i rappresentanti delle comunità amazzoniche del Paese. L’obiettivo è  arricchire le proposte che i vescovi boliviani presenteranno in occasione del Sinodo di ottobre. All’incontro di Cochabamba parteciperanno il presidente della Ceb, mons. Ricardo Centellas, i 14 vescovi delle nove giurisdizioni amazzoniche del Paese, decine di rappresentanti di popoli amazzonici e i membri della Repam Bolivia. Con loro, tra gli altri, il segretario speciale del Sinodo, padre Micheal Czerny, e il segretario esecutivo della Repam, Mauricio López.

Aggressione all'ecologia

Il segretario tecnico della Rete ecclesiale panamazzonica, Willy Llanque, spiega al portale della Conferenza episcopale boliviana (Ceb), “Iglesia Viva”, che i “vescovi vogliono conoscere direttamente le necessità e le domande dei popoli e delle comunità amazzoniche, per poter portare la loro voce” al Sinodo. La base di discussione è costituita dal documento uscito dalle consultazioni dello scorso anno, nel quale le popolazioni amazzoniche avvertono che esiste un’aggressione permanente al territorio amazzonico e, di conseguenza, un attacco alla vita stessa, dato che si tratta di un’area che genera ossigeno e acqua per la Bolivia e per tutto il mondo. Di conseguenza, spiega il comunicato riportatoda Sir, uno dei principali temi sarà “identificare azioni concrete per frenare le aggressioni sistematiche all’ecologia integrale, con il proposito di custodire l’opera della creazione”. Ma i popoli dell’Amazzonia chiedono anche una maggiore presenza della Chiesa cattolica in questa ampia regione. Secondo Llanque, il Sinodo “è l’espressione di un cambiamento di comportamenti, modo di operare, modalità di presenza della Chiesa”, anche in seguito ai bisogni e alle domande emersi dalla consultazione degli abitanti della regione. L'Amazzonia supera i 7 milioni di km² anche se la zona boschiva (la nota foresta amazzonica) ne occupa circa 5,5 milioni. La foresta è situata per circa il 65% del territorio in Brasile, ma si estende anche in Colombia, Perù, Venezuela, Ecuador, Bolivia, Guyana, Suriname e Guyana francese. La deforestazione è un grave problema: più di un quinto della foresta è già stato distrutto e l'intero ecosistema rimane in pericolo.