Galantino: “La lotta alla mafia ha carattere evangelico”

Nella lotta alla mafia “la Chiesa italiana ci sta”. Così mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenendo alla IV edizione di ‘Contromafie’, promossa da Libera al Centro Congressi Angelicum.

“Potrebbe sembrare banale ma voglio ribadirlo – le parole del presule -. La Chiesa ci sta. Ci stanno i singoli credenti, ci stanno tanti preti e tanti Vescovi, ci stanno tante realtà ecclesiali”. “Lo ribadisco con semplicità, umiltà, ma anche con decisione in questo contesto – ha aggiunto – con la speranza che quanto dico esca da questo contesto per farsi strada in luoghi, teste e cuori che fanno fatica a ritenere segnate dal Vangelo questa presenza e questa partecipazione”.

Del resto Galantino ha voluto insistere “sul carattere evangelico della presenza ecclesiale nella lotta alla mafia”. Ci tiene a fare questa precisazione perché – ha proseguito – “vedo e sento in giro ancora parole che tendono a derubricare l’impegno di uomini e donne di Chiesa e la loro presenza per combattere la mafia a impegno e presenza marginali rispetto al Vangelo”.

Secondo alcuni – ha aggiunto il segretario dei vescovi – “questo impegno e questa presenza sono soltanto espressione di sensibilità particolari o personali. Io sono qui per rivendicare il carattere e la motivazione fortemente evangelici di ogni presenza e di ogni impegno che ci vede fare un tratto di strada con chi, per un motivo o per un altro, non ce la fa. E ditemi voi – continua il messaggio – se intere famiglie, donne e uomini che si vedono confiscare la libertà e la dignità di vivere una vita normale dalla prepotenza della mafia non sono tra coloro che proprio non ce la fanno!”. Galantino ha quindi posto due domande: “Che vita è non poter scegliere di veder rispettata la propria voglia di giustizia e di legalità? Che vita è quella di chi deve continuare a chiedere per favore ciò che spetta per diritto? Queste ed altre forme di privazioni o di imposizioni rendono poveri almeno quanto rende poveri la mancanza di mezzi di sussistenza”.

“E di questo tipo di povertà la Chiesa è chiamata a farsi carico. La Chiesa vuole farsi carico”, ha concluso Galantino.