Francesco contro gli attacchi alla vita umana

Di fronte alla “dignità umana calpestata e sfruttata”, agli attacchi contro la vita umana, sia quella non ancora nata sia quella di ogni persona che ha bisogno di cure, “non si si deve rimanere indifferenti”.

Portavoce di chi non ha voce

Parole forti quelle pronunciate da Jorge Mario Bergoglio per i bambini nella pancia della mamma, degli anziani, dei malati. Perciò “ascoltiamo la voce di tanti giovani che ci aiutano a prendere coscienza di quanto sta accadendo oggi nel mondo e ci chiedono di essere seminatori di pace e costruttori, insieme e non da soli, di una civiltà più umana e più giusta. Il Natale, nella sua genuina semplicità, ci ricorda che ciò che veramente conta nella vita è l’amore”. Non “possiamo”, né “dobbiamo” girarci dall’altra parte o chiudere gli occhi di fronte alle ferite che attraversano il mondo. “Il Papa accoglie nel suo studio di primo mattino il capo del Palazzo di vetro, Antonio Guterres che più tardi si intrattiene come da protocollo con il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, e l'arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati”, riferisce Vatican News. Per Francesco, sottolinea la nota, è l'occasione per ribadire la necessità di riconoscersi “figli di un unico Padre, fratelli”.

Mai più abusi 

Aggiunge il Pontefice: “Non possiamo salvarci da soli, non possiamo, non dobbiamo girarci dall’altra parte di fronte alle ingiustizie, alle disuguaglianze, allo scandalo della fame nel mondo, della povertà, dei bambini che muoiono perché non hanno acqua, cibo, le cure necessarie”. Lo stesso impegno va messo “di fronte a qualsiasi tipo di abuso nei confronti dei più piccoli”. Perciò “dobbiamo tutti insieme combattere questa piaga”. Il Papa chiede di non chiudere gli occhi di fronte “ai nostri fratelli” che per conflitti, miseria o cambiamenti climatici, lasciano i loro Paesi, andando spesso incontro a un triste destino.

Il grido degli ultimi

“Grida vendetta al cospetto di Dio l’uso della religione per incitare all’odio, alla violenza, all’oppressione, all’estremismo e al fanatismo cieco, così come per costringere all’esilio e all’emarginazione. Ma grida vendetta al cospetto di Dio anche la corsa agli armamenti e al riarmo nucleare- afferma il Pontefice-. E’ immorale non soltanto l’uso ma anche il possesso di armi nucleari”. Per costruire un mondo pacifico “è indispensabile la fiducia nel dialogo” fra persone e nazioni. “Riconosciamoci membri di un’unica umanità”, esorta Jorge Mario Bergoglio e “prendiamoci cura della nostra terra” che, generazione dopo generazione, ci è stata affidata da Dio in custodia perché la coltiviamo e la lasciamo in eredità ai nostri figli”. per il Papa è “urgente e necessario” l’impegno a ridurre le emissioni inquinanti e per “un’ecologia integrale. facciamo qualcosa  prima che sia troppo tardi!”.

Fare di più contro l'odio crescente

Nel videomessaggio registrato insieme a Papa Francesco al termine dell'udienza in Vaticano, Guterres afferma: “Dobbiamo fare di più per promuovere la comprensione reciproca e affrontare l'odio crescente. Il Natale  è un momento di pace e sono triste» nel vedere le comunità cristiane, tra cui alcune delle più antiche del mondo, incapaci di celebrarlo in sicurezza”. E prosegue:”Tragicamente vediamo ebrei assassinati in sinagoghe – ha continuato -, con le loro lapidi deturpate con svastiche; i musulmani vengono uccisi nelle moschee, i loro siti religiosi vandalizzati; Cristiani uccisi mentre pregano, le loro chiese bruciate. In questi tempi turbolenti e difficili, dobbiamo stare insieme per la pace e l'armonia”. Guterres che ha espresso “gratitudine” a Francesco, “messaggero di speranza e di umanità”, per ridurre la sofferenza e promuovere la dignità, con una “chiara voce morale” che risplende sia nel parlare dei più vulnerabili, compresi i migranti, sia nell'affrontare le disuguaglianze, nell'appello al disarmo, nel costruire ponti, nell'evidenziare l'emergenza climatica. “Questi messaggi coincidono con i valori fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, proprio nel riaffermare il valore della persona”, conclude conconcordano con il Pontefice sulla necessità di “proteggere la nostra casa comune: arrivando a Roma dalla Cop25  invito tutti i paesi» a impegnarsi per l'azzeramento delle emissioni di anidride carbonica entro il 2050”.