Esce l’edizione argentina dell’Osservatore Romano, Bergoglio la saluta con gioia

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Arriva l’edizione argentina dell’Osservatore Romano. “E’ una grande novità” ha detto alla stampa sudamericana, il direttore del giornale vaticano, Giovanni Maria Vian, che poi ha aggiunto: “L’altra grande novità è che sarà affidata ad un cristiano non cattolico, il biblista protestante Marcelo Figueroa“.

L’edizione Argentina avrà 16 pagine: 9 dell’edizione in lingua spagnola che viene pubblicata da quasi mezzo secolo in Vaticano e 5 dell’edizione locale. “Questo primo numero sarà caratterizzato dalla copertina, che riporta un chirografo di Papa Francesco, cioè una lettera scritta a mano dall’ex arcivescovo di Buenos Aires, con parole di incoraggiamento per questa iniziativa unica” ha riferito Vian.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dal Pontefice. “Con gioia saluto la nuova presenza de L’Osservatore Romano in Argentina  – ha scritto -. Attraverso il quotidiano della Santa Sede si potrà conoscere direttamente il servizio del Papa. Chiedo a nostro Signore che benedica coloro che lavorano a questo progetto, al servizio del Regno di Dio, e che la Vergine Santa li custodisca. E, per favore, chiedo ai lettori di non dimenticare di pregare per me“.

L’Osservatore venne fondato nel 1861 da due avvocati, il forlivese Nicola Zanchini ed il centese Giuseppe Bastia. Entrambi si erano trasferiti nello Stato Pontificio dopo i plebisciti di annessione con i quali le Legazioni pontificie erano passate definitivamente al Regno di Sardegna. Nonostante sia l’unico quotidiano della Città del Vaticano e sia di proprietà della Santa Sede non può essere considerato un suo house organ. Ha, infatti, una sua linea editoriale. E’ pubblicato in diverse lingue oltre all’Italiano: francese, inglese, spagnolo, tedesco, portoghese e malayalam (parlata nel sudovest dell’India)