“Durante la Messa si legga la Bibbia, non i giornali”

Èmale sostituire letture liturgiche con articoli di giornali. Le letture della messa sono quelle stabilite e non altre“. Lo ribadisce con forza Papa Francesco nel corso dell'Udienza Generale del mercoledì, svoltasi in una piazza San Pietro gremita di fedeli provenienti da ogni parte del mondo. Il Pontefice prosegue il ciclo di catechesi sulla Santa Messa, soffermandosi, quest'oggi, sulla Liturgia della Parola. Denucnia un abuso liturgico che negli ultimi tempi dilaga in diverse chiese: “Alcuni ritengono che sia bene leggere il giornale, perché è la notizia del giorno. Ma il giornale lo possiamo leggere dopo – osserva -. La proclamazione liturgica delle letture bibliche, con i canti desunti dalla Sacra Scrittura, esprime e favorisce la comunione ecclesiale, accompagnando il cammino di tutti e di ciascuno“. E spiega: “Si capisce pertanto perché scelte soggettive, come l'omissione di letture o la loro sostituzione con testi non biblici, siano proibite: esse infatti impoveriscono e compromettono il dialogo tra Dio e il suo popolo in preghiera”.

Buoni lettori

Non solo. E' importante, afferma Bergoglio, che ci siano “buoni lettori, che scandiscano bene le frasi e si faccia fare loro la prova prima della Messa“. Infatti, “la dignità dell'ambone e l'uso del lezionario, la disponibilità di buoni lettori e salmisti, un clima di silenzio ricettivo, favoriscono l'esperienza del dialogo celebrativo tra Dio e la comunità credente”. E aggiunge: “Sappiamo che la Parola è un aiuto indispensabile per non smarrirci, come ben riconosce il Salmista che, rivolto al Signore, confessa: 'Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino'“.

Sì all'ascolto, no alle chiacchiere

Il Pontefice si sofferma poi sull'atteggiamento che i fedeli devono assumere durante la Celebrazione Eucaristica, e, in particol modo, nel corso della Liturgia della Parola, che è “una parte costitutiva perchè ci raduniamo proprio per ascoltare quello che Dio ha fatto e intende ancora fare per noi. E' un'esperienza che avviene in diretta e non per sentito dire, perché quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura, Dio stesso parla al suo popolo e Cristo, presente nella sua parola, annunzia il Vangelo”. Ricorda che i fedeli sono in chiesa in quel momento per ascoltare e non per parlare tra loro. E a braccio domanda: “E' vero si devono fare dei commenti? No – risponde -, perchè se tu fai delle chiacchiere non puoi ascoltare“. E aggiugne: “Bisogna avere il cuore aperto. Dio parla e noi porgiamo ascolto. E' molto importante ascoltare anche se alcune volte non capiamo bene”. “Non dimenticatevi questo: si deve fare silenzio nella messa quando cominciano le letture – ribadisce -. Ascoltiamo la Parola di Dio e ricordiamoci che non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola che gli arriva da Dio. E' la mensa che il Signore imbandisce per noi”. Quindi conclude la sua riflessione con un quesito: “Come potremmo affrontare il nostro pellegrinaggio terreno, con le sue fatiche e le sue prove, senza essere regolarmente nutriti e illuminati dalla Parola di Dio che risuona nella liturgia? Non basta udire con gli orecchi, senza accogliere nel cuore il seme della divina Parola, permettendole di portare frutto. La Parola deve andare dalle orecchie al cuore e poi alle mani, per metterla in pratica“.

Il saluto ai lavoratori

Al termine dell'Udienza, il pensiero del Papa va agli operai del complesso industriale Ideal Standard di Roccasecca. Queste persone vivono un momento di difficoltà aziendale. Sono un centinaio quelli giunti oggi in piazza San Pietro per partecipare alla catechesi del Pontefice. All'Ideal Standard è in corso una vertenza: in ballo c'è la sopravvivenza dello stabilimento di Roccasecca, in provincia di Frosinone, dove sono occupati circa 320 lavoratori diretti (altri 150 nell'indotto).