“Dobbiamo uscire dalla Messa migliori di come siamo entrati”

L'Udienza generale nell'ottava di Pasqua si apre con gli auguri pasquali che Papa Francesco, sotto la pioggia, rivolge ai fedeli presenti. E agli stessi fedeli, rivolge l'invito a pensare al Papa emerito: “L'amato Papa Benedetto ci segue per la televisione. E tutti gli diamo la buona Pasqua e un applauso forte“.

Il Vescovo di Roma prosegue le sue catechesi sulla Messa, ricordando che “mentre la Messa finisce, si apre l’impegno della testimonianza cristiana. Usciamo dalla chiesa per 'andare in pace' a portare la benedizione di Dio nelle attività quotidiane quotidiane, nelle nostre case, negli ambienti di lavoro, tra le occupazioni della città terrena, glorificando il Signore con la nostra vita”. Del resto la Messa non è “un compito settimanale” che una volta finita ce ne dimentichiamo. Al contrario, “la partecipazione alla Messa ci apre all'impegno – ha proseguito Francesco”. “Ma se noi – ha insistito Bergoglio – usciamo dalla chiesa chiacchierando, 'guarda questo', 'guarda quello', con lingua lunga… la Messa non è entrata nel mio cuore perché non sono capace di vivere con testimonianza cristiana”.

Ecco allora che “debbo uscire dalla Messa meglio di come sono entrato. Lasciamoci allargare l'anima, non come quelle anime così strette, chiuse, egoistiche”. La Messa – ha osservato – “è come il chicco di grano che poi nella vita ordinaria cresce e matura nelle opere buone, negli atteggiamenti che assomigliano a Gesù”. E l'impegno a cui ci apre la partecipazione all'Eucaristia (la quale “ci separa dal peccato”) si rivolge – ha sottolineato – “ai poveri, educandoci a passare dalla carne di Cristo alla carne dei fratelli, in cui egli attende di essere da noi riconosciuto, servito, onorato, amato”. “La Chiesa – ha quindi affermato rivolgendosi ai fedeli di lingua araba – non fa l'Eucaristia, ma è l'Eucaristia che fa la Chiesa, perciò la partecipazione di ogni cristiano alla Divina Celebrazione è una necessità essenziale, affinché possa ottenere dalla fonte dell'amore divino la possibilità di potersi dissetare, oltre che di poter dissetare chi sta vicino. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga dal maligno!“.

Papa Francesco ha poi fatto un riferimento al paradiso: “Portando il tesoro dell'unione con Cristo in vasi di creta – ha ricordato – abbiamo continuo bisogno di ritornare al santo altare, fino a quando, in paradiso, gusteremo pienamente la beatitudine del banchetto di nozze dell'Agnello“. “Ringraziamo il Signore – ha poi concluso – per il cammino di riscoperta della santa Messa che ci ha donato di compiere insieme, e lasciamoci attrarre con fede rinnovata a questo incontro reale con Gesù, morto e risorto per noi, nostro contemporaneo”.