Delegazione yazida dal Papa

Papa Francesco riceverà domani una delegazione della comunità yazida residente in Germania. L'incontro è previsto prima dell'udienza generale del mercoledì in una sala dell'Aula Paolo VI. Ne dà notizia Vatican News con una intervista al cardinale Filoni, prefetto di Propaganda Fide. “Sono particolarmente contento che il Santo Padre riceva questa comunità che è stata fortemente perseguitata in questi anni, soprattutto dall’Isis – ha affermato il porporato – sicuramente si tratta di un incontro in cui il Santo Padre manifesterà tanta solidarietà e vicinanza”. La persecuzione subita da parte dell'Isis nel momento del massimo potere del Califfato del terrore, nell'estate 2014, aveva costretto oltre 736.000 yazidi a fuggire dai propri villaggi nell'Iraq settentrionale o a una conversione forzata. Chi non si piegava era destinato a morte certa: secondo i dati del Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) sono stati almeno 5.500 le vittime trucidate dal furore dell'Isis. Non si contano, poi, i rapimenti: i bambini destinati ad essere indottrinati secondo le rigide regole del Califfato, le donne ridotte a schiave sessuali dei miliziani. L'Onu ha istituito una commissione per indagare sui crimini di guerra, contro l'umanità e genocidio commessi dai miliziani dell'Isis, in particolare proprio contro gli yazidi.

Il cardinale Filoni, che fu inviato appositamente dal Papa in Iraq, afferma di aver “visto la grave, gravissima, sofferenza in cui si trovavano queste famiglie, molte delle quali avevano perso i mariti, i figli, alcune erano riuscite a fuggire, altre erano state rese schiave… E ho sentito la grande sofferenza di questa popolazione. Mentre i cristiani venivano espulsi, gli yazidi venivano uccisi oppure schiavizzati oppure le donne, soprattutto le più giovani, venivano vendute ai mercati per pochi dollari, come schiave sessuali”. Secondo il porporato, la visita della delegazione al S. Padre “farà molto bene, soprattutto psicologicamente e politicamente a questa comunità. E credo che anche quella visita e altri incontri che già il Santo Padre ha avuto con gli yazidi abbiano cementato una stima e una fiducia reciproca”.