Card. Hollerich: “Scandaloso morire in Europa così”

E'uno scandalo che in Europa si possa morire ancora così e come cristiani non possiamo tacere”. E' il grido di orrore lanciato dal card. Jean-Claude Hollerich, presidente della Comece (Commissione delle conferenze episcopali dell’Ue) commentando la tragedia dei 39 corpi trovati senza vita in un container in una zona industriale nell’Essex, nel sudest dell’Inghilterra. Tra le vittime anche un adolescente. Il camion proveniva dalla Bulgaria e i media del Regno Unito lasciano intendere che la tragedia possa essere legata all’immigrazione clandestina. Il cardinale si trova a Bruxelles dove ieri si è aperta l’Assemblea della Comece riunendo nella “capitale” dell’Europa i vescovi delegati dei Paesi dell'Ue.

Vie sicure di migrazione

“In Europa parliamo di identità cristiana ma io mi chiedo, come parlare di identità cristiana se la gente continua a morire così e queste tragedie non ci toccano più?”, si chiede il porporato. “Dobbiamo fare in modo che tutti si sentano accolti”, aggiunge su Sir. “Che questi uomini e queste donne che fuggono da situazioni di guerre, povertà, ingiustizia, sappiano che non hanno bisogno di queste vie clandestine per entrare nei nostri Paesi”. “Prego per chi ha perso la vita. Dio è Dio della vita, non della morte. Dio ha dato la vita ma non per perderla così. È dunque un peccato grandissimo”. Il card. Hollerich ha fatto parte a maggio di una “delegazione” vaticana in missione a Lesbo a tre anni dalla visita di Papa Francesco nell’isola. Oggi, alla luce della tragedia che si è consumata nei pressi di Londra, l’arcivescovo lancia un appello alle diocesi europee perché “aprano le loro porte ai corridoi umanitari per accogliere le famiglie. Nella mia diocesi di Lussemburgo stiamo aspettando due famiglie da Lesbo. C’è tanta gente che aspetta e che ha bisogno di vie sicure e legali di migrazione”. Il pensiero del cardinale Hollerich va subito ai responsabili politici. “I morti dicono, anzi gridano che bisogna fare una politica della migrazione, almeno aiutare i profughi. Ma non basta: dobbiamo anche aiutare i paesi da dove i migranti fuggono e non con un piccolo contributo di soldi ma predisponendo un grande progetto, un piano di aiuto”. Venuto direttamente da Roma, dove sta partecipando al Sinodo sull’Amazzonia, il cardinale avverte: “il cambiamento climatico renderà questa situazione ancora più difficile e il numero dei migranti è destinato ad aumentare”.