Bassetti:”La politica investa sulla famiglia”

L'Italia continua a vivere un momento di forte incertezza e questo si riflette sulla vita di tutti i giorni degli italiani Da qui l'appello del cardinale Gualtiero Bassetti alla politica italiana a investire sulla famiglia: “A livello sociale, pesa una condizione materiale e morale di affanno permanente, un clima di precarietà diffusa, di incertezza e instabilità e questo clima suscita disagio e malcontento, i cui effetti vanno oltre le stesse pagine della cronaca nera”.

Costi sociali elevati

E' notevole il carico che grava sulle spalle di gran parte della popolazione. Ed è a queste persone, evidenzia Vatican news, che si rivolgono i vescovi. “Da questa prospettiva, guardiamo con attenzione all’istituzione, con la legge di bilancio, di un Fondo relativo all’assegno universale e ai servizi alla famiglia: vi riconosciamo una visione circa il valore sociale assicurato dalla famiglia, un passo rispetto alla libertà di scelta dei genitori sull’educazione dei figli, un percorso che incentiva i giovani nell’avvio di un’attività professionale e un tentativo di armonizzare l’esperienza delle genitorialità con quella lavorativa”, afferma il porporato al Consiglio episcopale permanente in corso a Roma.

La necessità di una svolta

“Guardiamo con attenzione all’istituzione, con la Legge di bilancio, di un Fondo relativo all’assegno universale e ai servizi alla famiglia“, spiega il cardinale, esprimendo la preoccupazione della Chiesa italiana per le guerre nel Mediterraneo e per la secolarizzazione. Secondo il leader dell'episcopato nazionale serve una svolta nelle politiche sulla famiglia. Nella sua introduzione al “parlamentino” della Cei, l'arcivescovo di Perugia evidenzia come il sostegno alla famiglia richieda “politiche affidabili e continuative, che finalmente introducano sgravi fiscali proporzionati al numero dei figli. Per il bene di tutti, chiediamo che le forze politiche, insieme alle parti sociali, sappiano davvero investire sulla famiglia, riportandola nello spazio pubblico, quale luogo decisivo da cui far ripartire il Paese”.

No alle reazioni esasperate

Per quanto in tanti cattolici ci sia una religiosità debole è ancora forte la presenza dei cattolici nella società. “Nell'attuale contesto pluralistico, che spesso finisce per considerare irrilevante la fede, sorgono le posizioni più diverse: ecco le reazioni esasperate di chi fatica ad accettare questa stagione e ha quasi bisogno di prenderne le distanze, invocando un impossibile ritorno indietro delle lancette della storia; ci sono, poi, le scorciatoie di quanti considerano ineluttabile la secolarizzazione della società: anche fra quanti si riconoscono cattolici, prevale spesso una religiosità debole, per cui del magistero ecclesiale si accetta solo ciò che è in sintonia con il proprio stile di vita- sostiene Bassetti-. Ne risente il clima generale perché mentre si riduce lo spazio d’incidenza delle istituzioni, tra cui la Chiesa, viene avanti anche una solitudine diffusa, che accompagna tante persone, le quali si sentono prive di riferimenti culturali e di alleanze educative su cui contare”.

Al servizio del Papa

La Chiesa italiana  si pone al servizio del Papa. “L’ascolto, l’accoglienza della Parola, la contemplazione sono atteggiamenti primari ed essenziali, quelli che poi generano il servizio concreto al prossimo – spiega il porporato-. Sappiamo per esperienza che, quando le persone, penso in particolare ai giovani, incontrano la Parola, ne ricavano una ricchezza inenarrabile, che conduce a scelte di vita donata nelle forme più diverse”. Nasce da questa convinzione, aggiunge il capo della Chiesa italiana, “la nostra adesione alla scelta del Santo Padre di istituire la Domenica della Parola di Dio: la celebreremo per la prima volta domenica prossima, 26 gennaio”. Già a conclusione del Giubileo straordinario della misericordia, Papa Francesco aveva chiesto che si pensasse a una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio; una domenica “non una volta all’anno, ma una volta per tutto l’anno”.

Mare Nostrum

Il cardinale Bassetti richiama l'attenzione anche sull'incontro organizzato dalla Cei a Bari dal 19 al 23 febbraio, con la partecipazione di papa Francesco e dei vescovi cattolici dei paesi affacciati sul Mediterraneo. “L’incontro cade in un momento di crisi, particolarmente drammatico: alcune compagini statali, dalla Libia, alla Siria all’Iraq, sono in frantumi, altre sono attraversate da tensioni fortissime- osserva Bassetti-.La guerra, in più punti del Mediterraneo, è l’esito di scelte miopi e interessate, dalle quali non sono estranee nuove logiche coloniali, avanzate dalle grandi potenze. Come Chiese intendiamo offrire una testimonianza di comunione, che non si rassegna a situazioni violente e a strutture sociali ingiuste”. Quindi, “sentiamoci convocati dalla Parola: sarà più facile avvicinare e riconoscere pure i tanti immigrati, che vivono accanto a noi, la maggior parte dei quali è di fede cristiana; la loro presenza porta con sé una serie di implicazioni pastorali che devono trovarci attenti e disponibili”.