Ambiente, la preghiera del Papa per i territori inquinati

E'alla delegazione dei cittadini italiani “che vivono in territori gravemente inquinati e che aspirano ad una migliore qualità dell’ambiente e a una giusta tutela della salute” che Papa Francesco rivolge il suo saluto al termine della riflessione nell'Angelus domenicale incentrato, nella quarta e ultima domenica di Avvento, sull'esperienza di San Giuseppe. “Una figura apparentemente di secondo piano – ha detto il Santo Padre -, ma nel cui atteggiamento è racchiusa tutta la sapienza cristiana”. Il Pontefice ha spiegato che “Giuseppe è povero perché vive dell’essenziale, lavora, vive del lavoro; è la povertà tipica di coloro che sono consapevoli di dipendere in tutto da Dio e in Lui ripongono ogni loro fiducia”. E nel racconto evangelico in questione, viene posta una “situazione umanamente imbarazzate e contrastante. Giuseppe e Maria sono promessi sposi; non abitano ancora insieme, ma lei è in attesa di un bambino per opera di Dio. Giuseppe, di fronte a questa sorpresa, naturalmente resta turbato ma, invece di reagire in modo impulsivo e punitivo – come si usava fare, la legge lo proteggeva –, cerca una soluzione che rispetti la dignità e l’integrità della sua amata Maria”.

Una circostanza inspiegabile

Giuseppe, ha detto il Santo Padre, “sapeva bene che, se avesse denunciato la sua promessa sposa, l’avrebbe esposta a gravi conseguenze, addirittura alla morte. Egli ha piena fiducia in Maria, che ha scelto come sua sposa. Non capisce ma cerca un’altra soluzione”. Una circostanza inspiegabile “lo induce a mettere in discussione il loro legame; pertanto, con grande sofferenza, decide di distaccarsi da Maria senza creare scandalo. Ma l’Angelo del Signore interviene per dirgli che la soluzione da lui prospettata non è quella voluta da Dio. Anzi, il Signore gli apre una strada nuova, una strada di unione, di amore e di felicità e gli dice: 'Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo'”. E' a questo punto che Giuseppe “si fida totalmente di Dio, obbedisce alle parole dell’Angelo e prende con sé Maria”.

Fiducia incrollabile

Si tratta di una fiducia incrollabile in Dio, che “gli ha permesso di accettare una situazione umanamente difficile e, in un certo senso, incomprensibile. Giuseppe capisce, nella fede, che il bambino generato nel grembo di Maria non è suo figlio, ma è il Figlio di Dio e lui, Giuseppe, ne sarà il custode assumendone pienamente la paternità terrena. L’esempio di questo uomo mite e saggio ci esorta ad alzare lo sguardo e spingerlo oltre. Si tratta di recuperare la logica sorprendente di Dio che, lontano da piccoli o grandi calcoli, è fatta di apertura verso orizzonti nuovi, verso Cristo e la sua Parola”.