ALLA SCOPERTA DEL VIAGGIO DELLA SACRA FAMIGLIA IN FUGA DALLA COLLERA DI ERODE

Giuseppe

La crisi economica che sta flagellando l’Egitto interpella tutte le comunità di emigranti di origine egiziana sparse nel mondo. E tra le risorse su cui puntare c’è anche quella di favorire il turismo, messo in crisi anche da attentati e violenze settarie, puntando non solo sulle Piramidi e i resort sul Mar Rosso, ma anche sui pellegrinaggi lungo il “Cammino della Sacra Famiglia”, l’itinerario nei luoghi che secondo tradizioni locali millenarie hanno visto il passaggio di Giuseppe, Maria e Gesù bambino durante il loro esilio in terra egiziana.

Come riporta l’Agenzia Fides, l’idea è stata rilanciata dagli Stati Uniti, durante la Economic Conference del New Jersey, organizzata dalla American Coptic Association. All’incontro, insieme a molti rappresentanti della diaspora copta negli Usa, hann preso parte anche 24 membri del Parlamento egiziano, che hanno assicurato il loro impegno politico e istituzionale per favorire l’implementazione concreta del “progetto Sacra Famiglia” e fare dell’Egitto una meta di pellegrinaggio da proporre soprattutto ai cristiani di tutto il mondo. Secondo i sostenitori dell’iniziativa, la valorizzazione turistica del “Cammino della Sacra Famiglia” potrebbe aumentare in Egitto la quota annuale di turisti di almeno un milione di unità, con pellegrinaggi concentrati soprattutto nel tempo di Natale.

L’appello a curare itinerari che ripercorrano il cammino compiuto dalla Sacra Famiglia durante il suo esilio in Egitto si riaffaccia periodicamente nelle iniziative miranti a potenziare il settore turistico dell’economia egiziana. Già due anni fa era stato individuato il percorso ideale del pellegrinaggio sulle orme della Sacra Famglia in Egitto, che dovrebbe partire dalla città di Al-Arish, nel nord del Sinai, per poi dirigersi verso il delta e Wadi Natrun, e raggiungere Assiut e il Monastero della Vergine Maria, conosciuto come Monastero di Al-Muharraq.