Acs all'Europa: “Per la Piana di Ninive fate presto!”

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La sconfitta militare dell'Isis non risolve certamente tutti i problemi di un Iraq ancora lacerato da anni di guerra, devastazione e terrore. Gli Stati Uniti, secondo quanto affermato dall’ambasciatore americano in Iraq Douglas Seelman in vista della Conferenza internazionale per la ricostruzione dell'Iraq in programma a Kuwait City a partire dal prossimo 12 febbraio, hanno previsto lo stanziamento di almeno 75 milioni di dollari per agevolare il rientro degli sfollati interni, prevalentemente cristiani e yazidi, nella Piana di Ninive e nella città di Sinjar. Un impegno importante per la quale la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre ha espresso vivo apprezzamento. Tuttavia questo impegno non è sufficiente e in una nota “auspica un maggiore coinvolgimento anche delle nazioni dell’Unione Europea, e lo fa con un solo, pressante, appello: per l’Iraq fate presto!“. Solo con un impegno della comunità internazionale, infatti, sarà possibile realizzare una ricostruzione che permetta alle popolazioni cristiane, da sempre presenti in quell'area, e alle altre minoranze, appunto come quella yazida, di tornare a vivere nelle loro terre con un minimo di rinnovata fiducia in un futuro meno drammatico e contribuire così in modo strategico a stabilizzare il Medio Oriente.

Aiuto alla Chiesa che Soffre aveva già auspicato un impegno dei governi nazionali incontrando decine di ambasciatori accreditati presso la Santa Sede nel corso di una conferenza internazionale sulla Piana di Ninive svoltasi a Roma a fine settembre 2017, e alla quale ha partecipato anche il Segretario di Stato vaticano card. Pietro Parolin. “Si tratta di un impegno – si legge nella nota – che ACS ritiene sia dovuto ad una popolazione vittima di un genocidio che l’ONU non ha ancora avuto il coraggio di riconoscere formalmente. Aiuto alla Chiesa che Soffre dal 2011 ha finanziato progetti per l’Iraq per un totale di circa 35,7 milioni di euro, e in questi mesi sta procedendo nella raccolta fondi per il Progetto di ricostruzione di 13.000 case danneggiate o distrutte dall’Isis nei villaggi cristiani della Piana di Ninive. Il costo stimato di questo 'piano Marshall' per l’Iraq è di oltre 250 milioni di dollari. Il sostegno alla minoranza cristiana irachena rappresenta un seme di speranza per popolazioni flagellate dal terrorismo di matrice islamica, ma non solo. La ricostruzione del tessuto sociale della Piana di Ninive costituirà anche un pacifico argine contro la diffusione dell’ideologia politico-religiosa dell’estremismo, niente affatto debellata nonostante la sconfitta militare dell’Isis”.