A novembre l’incontro dei vescovi statunitensi su famiglia, vita e vocazioni

Avrà luogo a Baltimora dal 14 al 16 novembre la Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (Usccb), in occasione dell’Assemblea generale di autunno. Durante i lavori, l’arcivescovo di Louisville, mons. Joseph E. Kurtz, pronuncerà il suo ultimo discorso come presidente della Usccb, essendo giunto al termine del suo mandato di tre anni. I presuli statunitensi eleggeranno, quindi, il loro nuovo presidente, il vice presidente, e i cinque presidenti delle altrettante Commissioni (affari canonici e di governo, affari ecumenici ed interreligiosi, Evangelizzazione e Catechesi, giustizia internazionale e pace, protezione dei bambini e dei giovani) che compongono la Conferenza.

Come riferisce l’agenzia Fides, i vescovi dovranno discutere e deliberare il piano strategico della durata di tre anni (2017-2020) della Usccb, considerando le cinque priorità, in parte già discusse lo scorso novembre: “Evangelizzazione“, ovvero spalancare le porte a Cristo attraverso il discepolato missionario e l’incontro personale; “La famiglia e il matrimonio“, cioè incoraggiare e guarire le famiglie, incoraggiare i cattolici ad abbracciare il sacramento del matrimonio. “La vita umana e la dignità“, un dibattito per sostenere la sacralità della vita umana dal concepimento alla morte naturale, con particolare attenzione per i poveri e vulnerabili. Delicato tema delle “Vocazioni e la formazione permanente“: ossia incoraggiare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, curare la formazione permanente per clero, religiosi e ministri laici. Infine, una discussione circa “La libertà religiosa“, come promuovere e difendere la libertà di servizio, di testimonianza e di culto, negli Stati Uniti e all’estero.

Inoltre, saranno presentati anche diversi rapporti, tra cui un aggiornamento della Task Force della Usccb per promuovere la pace nelle comunità. I fatti violenti accaduti in diverse città degli Stati Uniti hanno provocato accese reazioni nei settori intellettuali, politici e religiosi. Si tratta infatti non solo di violenza come reazione all’abuso di potere delle forze dell’ordine ma pure di violenza gratuita, perpetrata da gruppi di persone anche molto giovani. Il fenomeno fa riflettere sulla realtà sociale, politica e religiosa, e i vescovi cattolici sono consapevoli della necessità dei fedeli di ricevere una parola di orientamento per assicurare la pace sociale nelle proprie città.