Bolzano protegge la cultura cristiana: no ai negozi aperti la domenica

Rispetto per la dignità dei lavoratori e rispetto delle tradizioni cristiane corrono su un binario parallelo a Bolzano. Il Consiglio provinciale della città sudtirolese ha infatti approvato all'unanimità una mozione contro il lavoro nelle giornate domenicali e festive.

“Proteggere la nostra cultura”

“Ci teniamo a proteggere la nostra cultura”, spiega Andrea Pöder, della destra sudtirolese Bürger Union, che ha presentato il documento. “Noi siamo vicini all’Austria e al mondo tedesco: lì i negozi, di domenica, sono chiusi e vivono benissimo“. “Il riposo domenicale è sempre più spesso violato e sotto attacco. Sono convinto – ha aggiunto Pöder all'Alto Adige Innovazione – che le aperture e i turni festivi non facciano crescere i profitti”.

Il testo intende – si legge – “esprimersi contro il lavoro domenicale nei settori in cui non risulti assolutamente necessario, nonché ad adottare misure che contribuiscano a limitare le aperture domenicali e festive”. 

L'Alleanza per la domenica libera dal lavoro

La firma di questo contributo a favore dei lavoratori e della domenica come festa cristiana è stata apposta da diverse anime dell'associazionismo laicale, riunite dal marzo 2009 nella Alleanza per la domenica libera dal lavoro. Ne fanno parte la diocesi di Bolzano-Bressanone, i membri del forum cattolico di lingua tedesca e ladina, la consulta delle aggregazioni laicali, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, l’Unione dei sindacati autonomi sudtirolesi e l’Unione commercio turismo.

Le proteste di Pasqua

I lavoratori del Sud-Tirolo possono ora tirare un sospiro di sollievo: a parte le eccezioni dei settori “assolutamente necessari”, potranno passare domenica e giorni festivi in famiglia. Si allontano dall'Alto Adige le polemiche che puntualmente tornano d'attualità all'approssimarsi della Pasqua, quando sigle sindacali e singoli lavoratori esprimono netta contrarietà alle aperture festive stabilite da alcune aziende nel settore del commercio.

Alcuni sindacati per la Pasqua scorsa hanno invitato gli iscritti allo sciopero, facendo presenti le sentenze della Cassazione, secondo cui potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione.