Zelensky: “La Russia? Un pericolo anche con la pace”

Parlando ai giornalisti ucraini, Zelensky ribadisce il pericolo di un'invasione anche in presenza di un trattato: "Servono Paesi garanti"

Volodymyr Zelensky
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Una guerra destinata a durare nel tempo. Forse persino dopo il suo termine. È un messaggio inquietante quello del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che attribuisce a un’eventuale (e al momento più che improbabile) pace stipulata con la Russia un mero valore provvisorio. Perché, a suo dire, anche a fronte di un trattato sottoscritto, l’Ucraina resterebbe in pericolo: “Se anche l’Ucraina dovesse firmare il più stringente dei trattati di pace, il pericolo di un’aggressione da parte della Russia potrebbe ripresentarsi. È quindi necessario costruire uno stato ucraino che in futuro sia in grado di difendersi”. Così il presidente in un’intervista rilasciata ai media ucraini, nella quale ribadisce la condizione indispensabile della vittoria ucraina per la cessazione del conflitto. Ma, al contempo, anche la difficoltà nel trovare una vera e propria condizione di pace.

Zelensky, il primo rifiuto

Un primo tentativo era stato effettuato durante le prime fasi del conflitto, quando il processo negoziale di Istanbul aveva visto l’Ucraina puntare i piedi sulla richiesta di demilitarizzazione, pretesa da Mosca: “Spiegammo che il nostro esercito deve essere in linea con quello che abbiamo, per poter difendere il nostro Stato“. Secondo Zelensky, tuttavia, la resistenza dell’Ucraina non potrebbe andare avanti per troppo tempo, quanto meno non ai livelli attuali. Il presidente ucraino ha auspicato la presenza di Paesi in grado di farsi garanti del rispetto di alcuni punti determinanti del potenziale trattato. “Tutto questo viene discusso a livello di consiglieri e con i leader di Francia, Stati Uniti, Turchia, Regno Unito, Polonia, Italia, Israele e ci sono molti altri amici che vogliono partecipare”.

Paesi garanti

Tuttavia, almeno per ora, le garanzie di cui parla Zelensky non sarebbero ancora concrete: “Non abbiamo ricevuto una precisa lista di garanzie e una lista di Paesi disposti a seguirci al 100%. Non ci servono 40 Paesi nel mondo pronti a unirsi e di combattere per l’Ucraina sulla base di un accordo”. Di sicuro, sia in proiezione a breve che a lungo termine, l’orizzonte più lontano sembra essere proprio la pace. Quello di cui si parla ma forse non con la frequenza giusta.