Zanardi, condizioni stabili ma il quadro neurologico resta grave

E' quanto emerso dal bollettino medico dell'Ospedale di Siena: per il campione paralimpico, ventilato meccanicamente, la prognosi resta riservata

E’ in condizioni stabili ma comunque neurologicamente gravi Alex Zanardi, il campione paralimpico vittima di un incidente in handbike due giorni fa. Ha trascorso la sua seconda notte in terapia intensiva all’Ospedale di Siena, dove è stato ricoverato dopo il delicato intervento neurochirurgico al quale è stato sottoposto subito dopo lo schianto contro un camion avvenuto nei pressi di Pienza: “Il neuromonitoraggio in corso – ha recitato il bollettino medico delle 11.30 – ha mostrato una certa stabilità ma questo dato va preso con cautela perché resta grave il quadro neurologico”. Il campione è al momento in coma farmacologico, sedato e ventilato meccanicamente, monitorato costantemente sul piano dei parametri clinici. L’ex pilota non sarebbe in pericolo di vita ma i danni neurologici, secondo i medici, sono ancora tutti da valutare, anche per via delle lesioni subite al campo visivo.

Le indagini

Prosegue, nel frattempo, l’indagine dei carabinieri per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente. Secondo quanto emerso finora, l’handbike di Zanardi avrebbe invaso la corsia opposta, forse dopo aver perso il controllo del mezzo, proprio mentre sopraggiungeva il camion che, pur sterzando, non sarebbe riuscito a evitare l’impatto. Sia l’handbike che il cellulare in possesso di Zanardi sono stati requisiti dagli inquirenti, al fine di capire se possano o meno essere d’aiuto per ricostruire con maggiore precisione i frangenti prima dello schianto.

Il contesto

In uno dei filmati acquisiti dagli investigatori, sembrerebbe che Alex Zanardi tenesse le mani sui manubri prima dello schianto, mentre percorreva la discesa della strada dove si svolgeva la staffetta. Un evento del quale i sindaci locali non sarebbero stati al corrente ma che la società organizzatrice ha definito come un allenamento, non una manifestazione sportiva. Una tesi sostenuta anche dalla Federazione ciclistica italiana, intervenuta a Radio Capital, secondo la quale si trattava di un allenamento, in cui l’unico limite imposto è il rispetto del codice della strada.