Virus, Francia: il paziente zero affetto da dicembre 2019

La scoperta non desta sorpresa nell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Servono analisi per ridisegnare la mappa del contagio

Il Coronavirus in Europa già dal 2019? In Francia, il probabile paziente zero sarebbe stato affetto dal virus nel dicembre scorso. Ora, inizia la ciaccia ai test influenzali eseguiti prima di gennaio per ridisegnare la mappa dei contagi nel mondo.

L’epidemia comincia nel 2019

Un uomo di 43 anni, Amirouche Hammar, potrebbe essere il paziente zero in Francia, il primo di cui si sia accertato il contagio risalente già al 27 dicembre scorso. L’uomo ha rivelato la sua identità dopo che nel fine settimana un ospedale vicino a Parigi ha reso noto di aver testato nuovamente vecchi campioni di influenza e di aver trovato un test positivo al Coronavirus datato 27 dicembre. Un risultato che lascia intendere come il virus si fosse diffuso in Francia ben prima del 24 gennaio quando il Paese confermò ufficialmente il primo caso.

Le parole del paziente

Parlando con BfmTv, Hammar, una storia sanitaria di diabete e allergie, ha raccontato di aver avuto inizialmente i sintomi classici: tosse secca, febbre, affaticamento, difficoltà respiratorie, ma poiché la febbre non passava, una mattina all’alba, alle 5:00, ha preso l’auto ed è andato in ospedale. Aveva “forti dolori” al petto e si è affidato alle cure dei medici locali, che però non avrebbero individuato il motivo del malessere.

La scoperta della positività

L’uomo ha saputo solo una decina di giorni fa di esser risultato positivo al Covid-19. Non è chiaro neppure come si sia contagiato visto che non sembra aver avuto collegamenti con il primo ceppo del virus, quello cinese. Ma sua moglie lavora in un supermercato vicino all’aeroporto Charles de Gaulle, frequentato dai passeggeri che fanno shopping dopo l’atterraggio. Il medico che ha reso noto il caso aveva raccontato che la moglie lavorava in un mercato del pesce con colleghi di origini cinesi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità

“Ci chiediamo se fosse asintomatico”, ha dichiarato Yves Cohen, responsabile del servizio rianimazione negli ospedali di Avicenne a Bobigny, dove è stato curato Hammar. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha definito “non sorprendente” la scoperta e ha esortato i Paesi a indagare altri casi sospetti risalenti nel tempo. Le autorità cinesi avvertirono l’Oms dell’esistenza della malattia il 31 dicembre e si riteneva che il contagio non si fosse diffuso in Europa fino a gennaio inoltrato. La scoperta di un paziente in Francia già il 27 dicembre “offre una visione completamente nuova di tutto”, ha affermato il portavoce dell’Oms, Christian Lindmeier, secondo il quale “i risultati aiutano a comprendere meglio la potenziale circolazione del virus di Covid-19″. Altri possibili casi, precedenti a quanto si ritenesse, potrebbero emergere dopo nuovi test, ha aggiunto, esortando i paesi a controllare i casi di polmonite con origine ignota registrati alla fine del 2019.