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Vescovi tra le macerie

Tra le macerie del sisma nel Maceratese si muovono gli sfollatiĀ e chi li ascolta. Uomini di fede, pastori di una comunitĆ  scossa, in cui il tessuto sociale rischia di frantumarsi. Sono i vescovi di alcune delle diocesi coinvolte. Come mons. Nazzareno Marconi, presule di Macerata.

“La nostra diocesi comprende cinque ex-diocesi: Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia – spiega -. Nelle parti piĆ¹ a Nord, quelle piĆ¹ vicine allā€™epicentro, abbiamo avuto danni piuttosto significativi giĆ  nel terremoto dello scorso agosto, ma adesso i danni sono notevolmente peggiorati. Fortunatamente non ci sono vittime”.

La situazione degli ospedali della zona ā€¦
“A Cingoli e Tolentino ci sono dei reparti che sono stati evacuati perchĆ© ci sono stati crolli di controsoffitti e alcune zone sono pericolanti. Questo avviene in qualche casa per anziani, strutture che erano un poā€™ piĆ¹ antiche e quindi hanno maggiori fragilitĆ ”.

Ci sono problemi anche per la stabilitĆ  della cattedrale di Macerata?

“SƬ la cattedrale era giĆ  stata chiusa a livello preventivo dopo il terremoto di questā€™estate. Anche ultimamente cā€™ĆØ stato un sopralluogo che ha confermato la pericolositĆ  di parecchie fessurazioni sulla volta interna della cattedrale. Io, ieri sera, dopo la prima scossa sono andato a fare unā€™ispezione: continuano le cadute di materiali, stucchi dalle volte”.

La zona di Tolentino ĆØ quella piĆ¹ colpita, forse, della sua diocesiā€¦
SƬ, lƬ giĆ  noi avevamo, nel centro storico, tre chiese chiuse; ieri sera ho parlato due volte con il parroco di San Catervo, che ĆØ la concattedrale a Tolentino, una delle poche chiese che erano rimaste aperte, e mi ha detto che in vari punti ci sono stati crolli. LƬ cā€™ĆØ anche la casa del clero che ĆØ stata risistemata dopo il terremoto del 1997, quindi, da questo punto di vista ĆØ solida. E’ un edificio antisismico ma ĆØ vecchio e starci dentro non dĆ  serenitĆ  ā€¦

E purtroppo a Tolentino dobbiamo registrare una vittima indiretta, forse, del terremotoā€¦
SƬ dalle informazioni che ho, un anziano ĆØ venuto a mancare per infarto e pare che la situazione di stress di ieri e degli ultimi giorni abbia influito moltissimo su questo. Eā€™ una vittima indiretta del terremoto, ma anche questa ĆØ una realtĆ . Eā€™ tanta la gente che soffre questa situazione perchĆ© una tensione protratta a lungo, parecchie notti che non si dorme, rende le cose un poā€™ difficili ā€¦

Sulla situazione nellā€™arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, ĆØ intervenuto, invece,Ā lā€™arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, il quale rimarca la grande solidarietĆ  delle persone:

“Ussita, Visso e Santā€™Angelo sul Nera erano giĆ  stati provati drammaticamente nel sisma di agosto; adesso, questa scossa ĆØ stata disastrosa anche per Camerino e le cittĆ  vicine. Abbiamo dovuto evaquare il carcere, questa notte, perchĆ© gravemente lesionato; ĆØ crollato il tribunale, la chiesa di Santa Maria in Via, il palazzo vescovile ĆØ completamente fuori uso, del Duomo sta per cadere un lato della parete; tanta la popolazione sfollata che ieri sera ĆØ stata raccolta anche in due tendopoli perchĆ© pioveva tantissimo ā€¦ Abbiamo portato la gente, soprattutto alla casa del ricovero, alla casa del clero, alle strutture sportive, dove si sono raggruppati anche 600-700 studenti ā€¦ Quindi tutti fuori, allā€™addiaccio e poi sono stati accolti, assistiti, sono state messe delle brandine, delle coperte, distribuita lā€™acqua e qualcosa di caldo per le famiglie ā€¦ In queste ore sono al lavoro anche Protezione civile, Vigili del fuoco e organismi competenti in grado di prestare i soccorsi necessari”.

Ci sono molti sfollati nella sua diocesi, quindi, mi sembra di capireā€¦
“Certamente. Ho parlato con i sindaci, che sono disperati, anche perchĆ© Castel Santā€™Angelo sul Nera e Ussita hanno circa 20-25 piccole frazioni, le chiese completamente crollate, le due case di riposo sfollate giĆ  ad agosto e per di piĆ¹ lā€™acqua che rende le strade difficilmente percorribili. La statale Valnerina non si puĆ² percorrere, altre strade non si possono percorrere anche perchĆ© sono costeggiate da una parte e dallā€™altra da case lesionate o smottamenti dā€™acqua e quindi sono pericolose. Comunque cā€™ĆØ tanta solidarietĆ  tra la gente, soprattutto verso gli anziani”.

La difficoltĆ  del suo territorio diocesano ĆØ che ĆØ un territorio montano, dove non esistono veri e propri centri storici, ma tanti villaggi sparsi nella collina e nella montagnaā€¦
“Sono Comuni con centinaia di abitanti i quali perĆ² hanno tutti tre-quattro-cinque frazioni ā€¦ E quindi, evidentemente, tutto questo determina una difficoltĆ , anche per i pubblici amministratori a soccorrere direttamente la popolazione. Certo, adesso la stragrande maggioranza della popolazione ĆØ via, ĆØ giĆ  messa in stato di allarme dal terremoto di agosto”.

Lei ĆØ in contatto con i suoi parroci, in diocesi?
“Continuamente. Sono tutti sul luogo e la Caritas diocesana ĆØ sempre in collegamento sia con i sindaci sia con le dislocazioni della Caritas territoriale, in maniera da soccorrere e aiutare. Vorrei ringraziare per la tanta solidarietĆ , solidarietĆ  che ĆØ data dal farsi prossimo nella maniera piĆ¹ concreta e anche nella maniera piĆ¹ solidale: nellā€™ospitalitĆ  e nel sostenere le persone. Soprattutto sarĆ  il dopo, evidentemente, un grande e un grave problemaā€¦”

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