Vaticano, le Udienze di Papa Francesco tornano in streaming

Lo annuncia un comunicato della Sala stampa della Santa Sede: "Lo scopo, evitare rischi per la salute dei partecipanti"

Foto © Vatican Media

A partire dal prossimo 4 novembre, Papa Francesco non svolgerà udienze generali alla presenza dei fedeli. La decisione è stata comunicata dalla Sala stampa della Santa Sede alla luce della nuova ondata pandemica. Decretando quindi che le catechesi si svolgeranno nella Biblioteca del Palazzo Apostolico. “Questo anche a seguito  – spiega il comunicato – della segnalazione di un caso positivo al Covid-19 durante l’udienza generale di mercoledì 21 ottobre e allo scopo di evitare ogni eventuale futuro rischio per la salute dei partecipanti”. Le Udienze verranno comunque trasmesse in streaming, proprio come avvenuto nei mesi primaverili, quelli del lockdown, durante i quali anche le preghiere domenicali dell’Angelus erano svolte all’interno della Biblioteca.

Udienze, ritorno agli schermi

Solo a settembre il Santo Padre aveva potuto svolgere nuovamente le udienze alla presenza dei fedeli, all’interno del Cortile di San Damaso. Con le accortezze dovute alle normative anti-Covid, ma con la possibilità di poter ricevere occhi negli occhi per le sue catechesi. Erano trascorsi addirittura 189 giorni dall’ultima volta, era il 2 settembre. In quell’occasione, Papa Francesco aveva salutato i presenti, dicendo loro che finalmente, “dopo  tanti mesi riprendiamo il nostro incontro faccia a faccia e non schermo a schermo”. La recrudescenza del virus, però, ha costretto nuovamente il Pontefice a chiudere gli accessi e a trasferirsi nel Palazzo Apostolico. Da lì continuerà a svolgere le sue udienze, parlando attraverso gli schermi. La prima di queste è prevista il prossimo 4 novembre, primo mercoledì del mese.

Appello alla solidarietà

Proprio nella prima udienza pubblica post-lockdown, il Santo Padre aveva ricordato come “l’attuale pandemia ha evidenziato la nostra interdipendenza: siamo tutti legati, gli uni agli altri, sia nel male che nel bene. Perciò, per uscire migliori da questa crisi, dobbiamo farlo insieme. Insieme, non da soli, insieme. Da soli no, perché non si può! O si fa insieme o non si fa. Dobbiamo farlo insieme, tutti quanti, nella solidarietà. Questa parola oggi vorrei sottolinearla: solidarietà.