Varato un esecutivo con 10 donne in Uganda, ma la democrazia è lontana

Il Presidente Yoweri Museveni - al potere dal 1986 - ha formato un nuovo governo con 10 donne in ruoli chiave, ma la democrazia è lontana

La Repubblica dell’Uganda è uno Stato ubicato nell’Africa Orientale, ex colonia inglese indipendente dal 1962, con una popolazione di oltre 46 milioni di abitanti la cui capitale è Kampala.

Un nuovo esecutivo con molte donne in posizioni cruciali e una forte presenza dell’esercito

Tanto premesso, nei giorni scorsi, il Presidente Ugandese Yoweri Museveni ha varato un nuovo gabinetto di governo composto da 50 deputati e 31 ministri, di cui 10 donne. In particolare, tra le sopracitate, tre rivestono posizioni di grande rilievo: Rebecca Kadaga, ex speaker del Parlamento, diventa vice premier e ministro della Comunità dell’Africa Orientale, Jessica Alupo, ufficiale dell’esercito in quiescenza, diviene anch’essa vice presidente e Robinah Nabbanja – ministro della Salute del precedente esecutivo – è stata nominata premier. Oltre a quanto precedentemente esemplificato, è utile ricordare che, codesto governo, ha più membri delle forze armate al suo interno, nella fattispecie si ricorda il generale David Muhoozi, fino a pochi giorni fa comandante in capo dell’esercito, il quale è stato nominato vice ministro degli Affari Interni e rappresentante dei militari in Parlamento ed infine si è insediato nell’ufficio del procuratore generale Kyryowa Kiwanuka, l’avvocato personale dell’attuale presidente.

La carenza di democrazia e l’accentramento dei poteri

In ultima istanza è utile sottolineare che, l’attuale Presidente dell’Uganda, è in carica dal gennaio del 1986 ed ha progressivamente incentrato i diversi poteri nella sua persona, tanto che, nel 2005, ha abrogato il limite dei due mandati presidenziali costituzionalmente previsti e nel 2018 ha rimosso il limite anagrafico dei 75 anni per rivestire tale carica e ponendosi quindi, il mantenimento del potere, fino al prossimo 2026.