Vaccino, si accelera sulle terze dosi: oltre 2 milioni in Italia

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, fissa l'obiettivo della copertura vaccinale per i più piccoli. E sulle terze dosi: "Opportune"

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Foto: Pixabay

A sei mesi dalla seconda dose di vaccino, “è opportuno favorire la terza”. Parola del ministro della Salute, Roberto Speranza, che al Corriere della Sera traccia una nuova linea guida per la lotta alla pandemia. La quale, ancora una volta, passa dalla vaccinazione anti-Covid, già da qualche settimana entrata sui binari della terza somministrazione. Oltre due milioni di dosi sarebbero già state somministrate in Italia ma il titolare della Sanità spinge affinché i numeri migliori, anche sul piano della vaccinazione complessiva. Al momento, secondo Speranza, “già somministrare la terza dose sopra i 40 o 50 anni sarebbe un passo importante”. Tuttavia, in Italia la situazione è complessivamente migliore rispetto ad altri Paesi in termini di numeri e vaccinati. Non è comunque il caso di abbassare la guardia, “perché in tutta Europa la situazione è seria, l’onda del Covid è ancora alta”.

Terze dosi e vaccini ai piccoli

Per quanto riguarda i vaccini, Speranza fa l’esempio della Romania: “Con meno di 20 milioni di abitanti e solo il 30% di vaccinati, fa 600 morti al giorno”. Cifre che la somministrazione del vaccino potrebbe contribuire a ridurre. Inoltre, parallelamente alle terze dosi, in Italia si punta a estendere il ventaglio della popolazione vaccinata. “L’obiettivo è il 50% di copertura vaccinale per i più piccoli. L’inverno si avvicina, e con esso i rischi dello stare al chiuso. “Sarà un Natale come gli altri prima del Covid”. Per quanto riguarda le festività natalizie, tutto dipenderà dai numeri e, soprattutto, dalla tenuta dei reparti ospedalieri. “Se invece i ricoveri salgono scatteranno le misure nei territori, in base al sistema dei colori”.

Vaccini, vicini al 90%

Anche il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha definito “di successo” la campagna vaccinale, prossima a raggiungere il 90% di popolazione che ha ricevuto almeno la prima dose. “Grazie alle misure e adesso ai vaccini abbiamo evitato la grande ondata, quella che avrebbe saturato gli ospedali, li avrebbe congestionati, avrebbe fatto molti morti non solo a causa del Covid direttamente”.