Usa e Taiwan avviano trattative commerciali. L’ira della Cina

La Cina ha dichiarato che si opporrà con forza ai colloqui commerciali tra Stati Uniti e Taiwan e "adotterà tutte le misure necessarie"

Gli Stati Uniti e Taiwan hanno formalmente iniziato le trattative per un’iniziativa commerciale bilaterale, in una mossa che rischia di rendere esplosiva la situazione con la Cina, già molto tesa dopo le visite a Taipei della speaker della Camera Nancy Pelosi e delle delegazione Usa guidata dal senatore Ed Markey.

L’inizio delle trattative

Il primo round di trattative commerciali è in calendario all’inizio di autunno, riporta l’agenzia Bloomberg citando l’ufficio del rappresentante per il Commercio americano. Le trattative “rafforzeranno i nostri rapporti commerciali e di investimento, porteranno avanti le priorità comuni sul fronte commerciale, promuoveranno l’innovazione e la crescita economica per i lavoratori e le imprese”.

L’accordo

Taiwan e Usa hanno raggiunto “il consenso sul mandato negoziale” su 11 aree – tra cui clima, agricoltura e commercio digitale – con l’obiettivo di lavorare alla definizione di un accordo nell’ambito dell”‘Iniziativa Usa-Taiwan sul commercio del XXI Secolo” annunciata lo scorso giugno, pochi giorni dopo l’Iniziativa economica per l’Indo-Pacifico che escludeva Taipei. L’intesa, se raggiunta, non sarà un accordo di libero scambio su cui invece puntava l’isola. I negoziati approfondiranno le relazioni commerciali e di investimento bilaterali, promuoveranno le priorità commerciali reciproche basate su valori condivisi, nonché l’innovazione e la crescita economica inclusiva per i lavoratori e le imprese a Taiwan e negli Usa, ha riferito una nota dell’Ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti (Ustr). L’annuncio, maturato tra le crescenti tensioni delle manovre militari senza precedenti della Cina intorno all’isola in risposta alla visita di inizio mese a Taiwan della speaker della Camera Nancy Pelosi, è destinato ad alimentare le tensioni tra Washington e Pechino che con maggiore insistenza contesta alla parte americana la violazione del principio/politica della ‘Unica Cina’ alla base dei rapporti bilaterali. Per altro verso, l’iniziativa non soddisfa appieno le speranze di Taiwan su un accordo bilaterale di libero scambio, anche se i colloqui sono visti come importanti per mantenere aperti le comunicazioni e sperare di poter negoziare un tale accordo in futuro. Taiwan è il nono partner commerciale degli Stati Uniti, secondo i dati dell’Ufficio di rappresentanza commerciale degli Stati Uniti per il 2020 ed è uno dei maggiori fornitori mondiali di semiconduttori e altri componenti hi-tech.

L’ira della Cina

La Cina si oppone con forza ai colloqui commerciali tra Stati Uniti e Taiwan, assicurando che adotterà “tutte le misure necessarie per salvaguardare con decisione sovranità, sicurezza e interessi di sviluppo”. E’ quanto ha dichiarato il portavoce del ministero del Commercio Shu Jueting, nel corso del briefing settimanale, in merito al “consenso sul mandato negoziale” raggiunto nella tarda serata di ieri da Washington e Taipei in vista di un accordo nell’ambito dell’iniziativa “Usa-Taiwan sul commercio del XXI Secolo”. “Taiwan e Usa hanno dichiarato che avvieranno colloqui commerciali nell’ambito di una nuova iniziativa, ma la politica dell’Unica Cina è un prerequisito per la partecipazione di Taiwan alla cooperazione economica con i Paesi esteri”, ha aggiunto ancora Shu. La Cina “si oppone sempre a qualsiasi forma di scambio ufficiale tra qualsiasi Paese e la regione cinese di Taiwan, compresi i negoziati e la firma di accordi con connotazioni sovrane o di natura ufficiale”. La questione di Taiwan “è la più importante, delicata e centrale nelle relazioni sino-americane. La parte statunitense dovrebbe attenersi al principio dell’Unica Cina e ai tre comunicati congiunti, attuare seriamente l’impegno assunto di non sostenere l’indipendenza di Taiwan, gestire con prudenza le relazioni economiche e commerciali con Taipei e rispettare pienamente gli interessi fondamentali della Cina”, ha osservato la portavoce. Si tratta di una situazione generale, ha concluso Shu, alla base delle relazioni diplomatiche, economiche e commerciali tra Cina e Usa, e “della pace, della stabilità e della prosperità nel mondo“.