Usa, il gran giurì non si riunisce: slitta la decisione su Donald Trump

I tempi dell'arresto, che sarebbe il primo di un ex presidente Usa, appaiono ancora incerti. Trump aveva annunciato che sarebbe finito in manette il 21 marzo

Foto di Library of Congress su Unsplash

Il gran giurì che indaga sul ruolo di Donald Trump nel pagamento in nero per comprare il silenzio della pornostar che minacciava di rivelare il loro affaire non si riunirà oggi: lo scrive il New York Times citando due persone a conoscenza del dossier. Una circostanza che, secondo il quotidiano, suggerisce che qualsiasi incriminazione contro l’ex presidente potrebbe arrivare al più presto domani.

Le città statunitensi si blindano

New York intanto si blinda, con polizia, transenne e telecamere davanti al tribunale di Manhattan e alla Trump Tower. Ma lo fanno anche altre grandi città americane, dalla capitale (dove è attesa una dichiarazione di emergenza della polizia del Congresso) a Los Angeles, per il timore di proteste accresciuto dall’impennata di minacce online, mentre esplode un pericoloso scontro istituzionale tra la Camera e il procuratore Alvin Bragg.

Le dichiarazioni di Trump

Il tycoon aveva preannunciato che sarebbe finito in manette il 21 marzo sollecitando i suoi fan a manifestare e “riprendersi il Paese”, sulla falsariga di quanto fece nel comizio del 6 gennaio 2021 in cui li istigò a marciare sul Capitol per bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden. Ma i tempi dell’arresto, che sarebbe il primo di un ex presidente Usa, appaiono ancora incerti. 

L’idea di una parata davanti alle telecamere e ai giornalisti alla procura di Manhattan non dispiacerebbe al tycoon che, con i suoi collaboratori a Mar-a-Lago, ha anche ironizzato sulla possibilità di sorridere ai media. L’ex presidente si ritiene pronto alla “perp walk”, ovvero alla pratica usata comunemente dalle forze dell’ordine di esporre un sospettato arrestato alle telecamere per foto e video. A raccontare lo stato d’animo del tycoon in vista di una sua incriminazione è il New York Times, secondo il quale i suoi consiglieri non sono sicuri se il suo atteggiamento sia spavalderia o rassegnazione per quello che lo aspetta. Trump non sarebbe preoccupato dai dettagli su dove e come sarà ripreso dalle telecamere: quello che vuole è avere l’occasione di mostrare al pubblico che non sgattaiola via per la vergogna.

Fonte Ansa