Chiusi i seggi nei primi Stati, finisce anche il tempo delle parole. Ora sarà il conteggio a stabilire chi, fra Donald Trump e Joe Biden, sarà presidente degli Stati Uniti. Riconfermato uno o eletto l’altro. A deciderlo, una popolazione statunitense che, nonostante il coronavirus e tutte le sue scorie, a votare ci si è recata eccome. Stabilendo già un paio di record, sia nell’affluenza (in potenza nettamente superiore a quattro anni fa) che nel trend dei voti anticipati: addirittura 102 milioni, il 75% del totale dei voti validi delle elezioni del 2016. Ma la sensazione di trovarsi di fronte a numeri importanti non è l’unica. Sentore diffuso, sondaggi alla mano e visti anche i trend dei primi spogli, è che l’ex vice-Obama proceda nella direzione delle maggiori preferenze in senso assoluto. Un po’ come accadde quattro anni fa con Hillary Clinton. Ancora una volta, la partita si gioca fra Stati chiave e grandi elettori. 

Florida, Ohio, Texas

Non è detto che all’alba (italiana) si saprà già il nome del vincitore. Anzi, per la verità è estremamente improbabile. Non è escluso che occorreranno ore, forse giorni, per capirci qualcosa. Il problema sono i testa a testa: a Biden servono 270 voti elettorali e un successo in uno Stato come la Florida sarebbe stato un viatico importante. Quasi decisivo. Al momento, però, dopo un iniziale vantaggio Trump ha recuperato terreno, grazie soprattutto ai voti della comunità ispanica della contea Miami-Dade. Da ricordare che la Florida assegna 29 grandi elettori e che, di sicuro, il trend di Biden è migliore di quello di Hillary Clinton. Ancora meglio sembra andare in Ohio, altro Stato chiave, dove l’ex vicepresidente è segnalato piuttosto avanti rispetto a Trump. Vantaggio parziale anche in Texas per la coppia Biden-Harris ma con percentuali irrisorie. (Qui la mappa interattiva della Cnn)

I voti nel Midwest

Seggi chiusi in tutto il Midwest e lungo la costa Atlantica. Stando alle previsioni, South Carolina e i suoi 9 grandi elettori vanno a Trump, mentre Biden, dal vantaggio iniziale, ha visto la distanza assottigliata in Pennsylvania. Meglio il candidato dem nell’area nord-orientale, aggiudicandosi Massachussets, Maryland, Delaware, New York, Maine, New Jersey e New Hampshire. Biden centra anche il District of Columbia e la Virginia. La Associated Press assegna Alabama, Mississippi, Tennessee e Oklahoma al presidente uscente. Qualche exit poll anche da altri Stati chiave: Joe Biden era inizialmente dato in vantaggio in Michigan, Wisconsin e Arizona, ovvero rispettivamente 16, 10 e 11 voti elettorali. Un tesoretto di quasi 40, ai quali il vincitore potrebbe aggiungere i 20 della Pennsylvania, altro Stato in bilico. Risultati ancora incerti però, così come sfumata è la situazione in North Carolina e Georgia (Stati i cui risultati potrebbero essere sovvertiti dagli scrutini dei voti postali, così come in PennsylvaniaMichigan Wisconsin). Posta spartita, invece, tra Kentucky (Trump) e Vermont (Biden).

Manifestazioni a Washington

Nel frattempo, le istanze portate avanti nei mesi scorsi tornano a materializzarsi davanti alla Casa Bianca. Democratici e Repubblicani, pro e contro Trump ma anche attivisti del Black Lives Matter: ci sono praticamente tutte le realtà sociali che a queste elezioni guardano attivamente di fronte alla sede presidenziale. Qualche momento di tensione ma il controllo degli agenti di Polizia e del Secret service resta serrato.