Unicef: “Un adolescente su sette soffre di problemi legati alla salute mentale”

In Italia nel 2019, si stimava che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni, circa 956mila, soffrissero di problemi di salute mentale

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, lunedì 10 ottobre, l’Unicef, il fondo per l’infanzia delle Nazioni unite, ricorda che a livello globale, un adolescente su sette, di età compresa fra i 10 ed i 19 anni soffre di problemi legati alla salute mentale. La maggior parte delle 800mila persone che muoiono per suicidio ogni anno sono giovani e che il suicidio è la quarta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni.

La metà di tutte le problematiche legate alla salute mentale inizia entro i 14 anni di età e il 75% di tutte le problematiche legate alla salute mentale si sviluppano entro i 24 anni, ma la maggior parte dei casi non viene individuata e non viene trattata.

L’infanzia e l’adolescenza sono periodi chiave in cui vengono interiorizzate stigmatizzazione e norme sociali e di genere dannose. Sia le ragazze che i ragazzi pagano un prezzo per le norme di genere radicate: ai ragazzi viene trasmesso il messaggio che essere “duri” significa trattenere le emozioni; per le ragazze le norme inique svalutano le loro vite, limitano le loro libertà, le spingono al matrimonio precoce e incoraggiano ideali di bellezza dannosi.

In Italia, prima della pandemia, la prevalenza dei problemi di salute mentale si collocava intorno al 18-20% della popolazione, ovvero tra 1.800.000 e i 2 milioni di persone minorenni. Nel 2019, si stimava che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni, circa 956.000, soffrissero di problemi di salute mentale, con una prevalenza in questa fascia d’età maggiore nelle ragazze (17,2%, pari a 478.554) rispetto ai ragazzi (16,1%, pari a 477.518) e con una incidenza in aumento con l’età. Nonostante l’elevata prevalenza di problemi di salute mentale fra gli adolescenti, nel nostro paese i servizi di prevenzione e cura rimangono inadeguati. Prima della pandemia, nel 2019, solo 30 su 100 persone minorenni con un disturbo neuropsichico riuscivano ad accedere ad un servizio territoriale specialistico e solo 15 su 100 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate. Il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia ha raccomandato all’Italia di dotare il sistema per la salute mentale di bambini e adolescenti di sufficienti risorse umane, tecniche e finanziarie.