UNA CITTA’ SENZA PERSONE

Conosciamo i cellulari multifunzione, il cloud per archiviare e riprendere foto e documenti ovunque siamo e in qualunque momento, stampanti a tre dimensioni, frigoriferi e altri gadget “intelligenti” per gestire le nostre case. In tutto questo esiste un elemento, diciamo pure un… dettaglio, che non può essere soppresso: l’uomo.

Non sappiamo se sia un bene o un male, ma stiamo andando anche oltre questa dimensione. A Detroit, infatti, sta per sorgere una città interamente popolata da robot, dove potranno scorrazzare per dei test senza timore di incidenti le vetture senza conducente su cui molte aziende automobilistiche e tecnologiche, da Mercedes a Google, stanno scommettendo sempre più insistentemente. In vista di un approdo sul mercato entro pochi anni.

M City è un’iniziativa dell’Università del Michigan: la metropoli in miniatura misurerà quasi 13 ettari, l’inaugurazione è prevista il 20 luglio alla periferia di Detroit. “Siamo stati inondati di richieste di visite e dimostrazioni”, spiega a Bloomberg Peter Sweatman, responsabile del progetto. M City è costata circa 6 milioni e mezzo di dollari ed è nata grazie alla collaborazione tra l’Università e grandi costruttori come Ford, General Motors e Toyota.

Il luogo sarà messo a disposizione per le prove su strada di veicoli connessi, a guida assistita e del tutto autonomi. L’idea è quella di replicare in tutto e per tutto le situazioni tipo di una città, dal traffico alla mamma che con un carrozzino attraversa le strisce pedonali. Con la differenza che gli abitanti di M City saranno automi. Per il resto sarà una città in piena regola con una quarantina di edifici, incroci, un ponte, un tunnel, rampe, vie ostruite e anche un’autostrada a quattro corsie. Ovviamente i pedoni-robot faranno ogni tanto capolino in mezzo al traffico per testare la sensibilità dei sensori delle vetture, senza alcun tipo di rischio per persone in carne e ossa.

“Avremo auto senza guidatore in un lasso di tempo piuttosto breve. I legislatori potrebbero dover dichiarare fuori legge le auto con guidatore perché troppo pericolose”, ha di recente pronosticato l’eclettico patron di Tesla, Elon Musk, che giudica Google e Apple delle rivali di tutto rispetto nel settore dell’automotive.
Secondo uno studio del Boston Consulting Group citato da Bloomberg, fra soli dieci anni il mercato della tecnologia senza conducente avrà un valore di 42 miliardi di dollari all’anno, mentre le auto che si guidano da sole potrebbero essere un quarto del mercato automobilistico nel 2035. I nodi aperti delle ‘driveless car’ restano l’accessibilità in termini di costi al grande pubblico, il cybercrime che potrebbe puntare a queste auto connesse e super-tecnologiche e la responsabilità in caso di incidenti o problemi. E perfino l’Fbi ha espresso il timore che auto senza conducente possano essere utilizzate dai criminali come “armi letali” per sparatorie ed inseguimenti o attentati.

Nessuno si pone ancora il problema di una città fatta da droidi, dove l’uomo è relegato a spettatore. Senza evocare scenari apocalittici dove i robot prendono coscienza e s’impossessano della Terra, basta riflettere sul rischio di impigrimento della razza umana, fisico e mentale per guardare con preoccupazione questo ennesimo salto tecnologico. Chissà se nell’attesa di un autobus in questa città fantasma vedremo qualcuno leggere un libro…