Ucciso uno degli attentatori di Barcellona, giallo sui due arrestati

Tredici morti (dodici secondo la versione ufficiale fornita dal presidente della Generalitat de Catalunya, Carles Puigdemont, al termine della riunione del Comitato di Crisi delle 21), un’ottantina di feriti, di cui circa 15 in gravi condizioni, un terrorista ucciso e due fermati. E’ il bilancio, ancora provvisorio, dell’ennesimo attentato rivendicato dallo Stato Islamico, compiuto nel cuore di Barcellona, lungo le Ramblas, con la tecnica ormai consueta di lanciare un furgone a folle velocità contro passanti inermi, come già accaduto a Nizza e Berlino.

La dinamica

L’attacco è avvenuto poco dopo le 17 quando un furgone Fiat bianco, risultato noleggiato, ha imboccato il principale viale di Barcellona da Piazza Catalunya a folle velocità, lanciandosi sui pedoni che passeggiavano ignari di quanto stava per accadere. Il conducente ha zigzagato per cercare di colpire più persone possibili. Dopo circa 600 metri il furgone ha terminato la sua corsa all’altezza del mosaico di Mirò, poco dopo il mercato della Boqueria. Il commando sarebbe stato composto da almeno tre persone ma non è chiaro se fossero tutte a bordo del furgone. A lungo è stato riferito che uno o più terroristi si erano barricati in un locale tenendo alcune persone in ostaggio ma alla fine la polizia ha smentito la notizia. Si teme che tra le vittime ci siano diversi turisti. Almeno un morto sarebbe di origine belga ma anche la Farnesina sta verificando se ci siano nostri connazionali tra le persone investite.

Il secondo furgone

Quel che è certo è che i terroristi avevano pianificato il loro attacco perché un secondo furgone noleggiato, simile a quello lanciato sulle Ramblas, è stato rinvenuto poche ore dopo a Vic, nei pressi di un fast food, a una sessantina di chilometri da Barcellona. Non è stato ancora accertato se dovesse servire per la fuga degli attentatori o per un’ulteriore azione terroristica.

Le Ramblas “sigillate”

Nel frattempo le forze di polizia hanno completamento circondato il centro di Barcellona per dare la caccia ai responsabili. Le Ramblas si sono trasformate in un luogo surreale, con decine di ambulanze accorse a prestare soccorsi ai feriti, tra cui numerosi bambini, mentre sono state chiuse le fermate dei treni e della metropolitana, come pure negozi e locali all’interno dei quali hanno trovato rifugio decine di turisti e passanti impauriti.

Terrorista ucciso

Il mercato della Boqueria è stato passato al setaccio e sono stati istituiti numerosi posti di blocco. Ad uno di questi, lungo la Diagonal, non si è fermato un sospetto che a bordo di una Ford Focus bianca ha investito tre agenti dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana. Una agente ha riportato la frattura di una caviglia. Le forze dell’ordine hanno inseguito il fuggitivo che è stato raggiunto e ucciso in uno scontro a fuoco a Sant Just Desvern, a una decina di chilometri da Barcellona.

Il giallo dell’arresto

Puigdemont ha confermato il fermo di due persone ma su uno dei due c’è un vero e proprio giallo. Si tratta di Driss Oukabir Soprano che in serata si è presentato al commissariato di Ripoll, nei pressi di Girona. E’ sua la foto diffusa dai Mossos come presunto autore dell’attentato ma il 28enne di origine marocchina, residente in Francia con un permesso di soggiorno in Spagna ha detto che i documenti, ritrovati sul furgone dell’attentato, gli erano stati rubati. La polizia, che gli ha chiesto conto del motivo per cui non aveva denunciato il furto, sospetta che il responsabile possa essere il fratello minore di Oukabir, Moussa, di 18 anni. Non ci sono al momento notizie sull’altra persona fermata. L’Isis ha rivendicato l’attentato attraverso il web.

Solidarietà mondiale

Cordoglio e solidarietà sono stati espressi da tutti i leader mondiali. Il portavoce della S. Sede Greg Burke ha dichiarato in serata che “Il Santo Padre ha appreso con grande preoccupazione quanto sta accadendo a Barcellona. Il Papa prega per le vittime di questo attentato e desidera esprimere la sua vicinanza a tutto il popolo spagnolo, in particolare ai feriti ed alle famiglie delle vittime”. Il presidente americano Trump ha inviato un messaggio alle vittime e anche l’ex presidente Obama ha espresso vicinanza agli “amici spagnoli”. Il premier spagnolo Mariano Rajoy, che si recherà a Barcellona, ha affermato che “i terroristi non sconfiggeranno mai un popolo unito che ama la libertà di fronte alla barbarie”. Anche Gentiloni, May e Macron tra gli altri hanno espresso il loro dolore e la vicinanza alle vittime.

L’indignazione del re

Il re Felipe VI, attraverso i social, ha dichiarato che i responsabili “sono assassini, criminali che non riusciranno a terrorizzarci. Tutta la Spagna è Barcellona. Le Ramblas torneranno a essere di tutti”.

Foto Ansa