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Ucciso Sinwar: reazioni e (possibili) scenari futuri

La polizia israeliana ha confermato la morte del leader di Hamas. La Comunità internazionale spera ora nella tregua e nella fine rapida del conflitto

La morte del leader di Hamas, Yahya Sinwar, è stata confermata dalla polizia israeliana. La decapitazione del gruppo palestinese apre nuovi scenari circa l’esito della guerra nella Striscia di Gaza, tra chi auspica una risoluzione diplomatica a breve termine e chi, invece, prevede la possibilità di un’intensificazione militare da parte di Israele per portare a termine gli obiettivi prefissati.

Confermata la morte di Sinwar

La polizia israeliana, in un comunicato ufficiale, ha confermato che il corpo di Yahya Sinwar è stato identificato sulla base dell’esame dell’arcata dentale. Sono in corso comunque ulteriori test.

Le reazioni internazionali

La possibile morte del leader di Hamas Yahya Sinwar potrebbe far sperare nella fine del conflitto, spingendo l’organizzazione “ad accettare alcune delle richieste di Israele” e fornendo al premier israeliano Benyamin Netanyahu una vittoria simbolica che gli concederebbe la copertura politica di cui ha bisogno per ammorbidire la sua posizione negoziale. Lo riporta il New York Times. I funzionari americani non hanno ancora commentato su Sinwar, ma se ne venisse confermata la morte le conseguenze per l’amministrazione sarebbero importanti. Secondo quanto riporta Cnn, potrebbe essere l’evento che molti funzionari statunitensi avevano indicato come punto di svolta nella guerra fra Israele e Hamas.

Tajani: “Mi auguro ci sia la tregua”

“Pare che il capo militare di Hamas” Sinwar “sia stato ucciso e credo che da questo punto di vista Israele possa aver compiuto la sua azione di autodifesa contro i terroristi di Hamas. Mi auguro che la scomparsa del leader di Hamas possa portare a un cessate il fuoco a Gaza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa alla Farnesina. “Lo dirò ai vertici israeliani lunedì chiedendo che si arrivi a un cessate fuoco a Gaza e in Libano”, ha aggiunto il ministro, ribadendo che “è inaccettabile che vengano attaccate le basi Unifil”.

Le famiglie degli ostaggi

Il Forum delle famiglie dei rapiti ha rilasciato una nota che induce a pensare che i parenti abbiano già ricevuto informazioni precise. “Il Forum delle famiglie degli ostaggi si congratula con le forze di sicurezza per l’eliminazione di Sinwar, responsabile del più grande massacro che il nostro Paese abbia mai affrontato, dell’uccisione di migliaia di persone e del rapimento di altre centinaia”, si legge nel comunicato. “Tuttavia, esprimiamo profonda preoccupazione per la sorte dei 101 uomini, donne, anziani e bambini ancora prigionieri di Hamas a Gaza. Chiediamo al governo israeliano, ai leader mondiali e ai Paesi mediatori di trasformare il risultato militare in un risultato diplomatico, perseguendo un accordo immediato per il rilascio di tutti i 101 ostaggi: i vivi per la riabilitazione e gli uccisi per una degna sepoltura”, conclude la nota.

Fonte: Ansa

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