Trump dice addio al business: “Farò solo il presidente”

Affari addio. Donald Trump ha annunciato su Twitter che rinuncerà “totalmente” alle sue attività economiche per poter svolgere al meglio il suo ruolo di presidente e “rendere l’America di nuovo grande” anche se, precisa, “non sarei tenuto“.

L’annuncio

“Il 15 dicembre terrò una conferenza stampa a New York con i miei figli – scrive l’ormai ex tycoon in una serie di Tweet – per parlare di come lascerò completamente le mie grandi aziende per dedicarmi totalmente al governo del Paese così da rendere l’America di nuovo grande! Anche se non sono tenuto a farlo per legge, ritengo che sia visivamente importante non avere conflitti di interesse con i miei diversi affari. Perciò stiamo preparando i documenti legali per escludermi completamente dalla gestione degli affari. La Presidenza è un compito molto più importante!”.

La squadra

Prosegue, intanto, la costruzione della squadra chiamata a dirigere gli Stati Uniti almeno per i prossimi 4 anni. Steven Mnuchin, direttore finanziario della campagna elettorale di Trump, ex partner di Goldman Sachs, produttore cinematografico, ha confermato di essere stato scelto per guidare il Dipartimento del Tesoro. In un’intervista alla Cnbc ha annunciato che la sua priorità numero uno sarà un taglio massiccio e generalizzato delle tasse sulle imprese americane per stimolare la crescita economica e creare posti di lavoro. Mnuchin ha indicato l’obiettivo di una riduzione dell’aliquota dal 30% al 15%. “Sarà la più grande rivoluzione fiscale dai tempi di Ronald Reagan – ha aggiunto – tagliando le tasse delle imprese creeremo un’enorme crescita economica”. Il futuro capo del Dipartimento del Tesoro ha poi attacco la riforma di Wall Street varata da Obama come risposta alla crisi. “Vogliamo abolire tutte quelle regole della legge Dodd-Frank che ostacolano i prestiti delle banche soprattutto verso le piccole imprese – ha spiegato -. Questa sarà la priorità numero uno sul fronte della regolamentazione”.

Commercio

Mnuchin ha poi svelato che nel team di Trump entrerà anche l’investitore miliardario Wilbur Ross con il ruolo di ministro del Commercio. Settantotto anni, considerato il “re della bancarotta” per la sua attività di rilevare aziende in crisi con grandi potenzialità e rivenderle con grandi profitti, da una parte ha criticato gli “stupidi accordi commerciali” che gli Usa hanno con molti Paesi, a partire “dall’orribile Trans-Pacific Partrenership”. Non vuole però sentir parlare di protezionismo: “Che ci crediate o no, il Messico ha migliori accordi commerciali degli Stati Uniti. Porremo rimedio a questa cosa, sbarazzandoci di tariffe e dazi che ostacolano l’export delle imprese Usa”. Poi ha annunciato “tariffe a scopi punitivi per chi fa dumping“.