Tokyo 2020, primo oro italiano: Dell’Aquila trionfa nel taekwondo

Il taekwondoka batte in finale il tunisino Jendoubi e conquista il primo oro per l'Italia. Argento nella sciabola per Samele

Vito Dell'Aquila

Taekwondo e Sciabola. Sono le prime discipline a regalare all’Italia delle medaglie all’Olimpiade di Tokyo. Una conferma sulla passerella della scherma, quella di Luigi Samele, foggiano classe ’87, che si ferma alla medaglia d’argento in finale contro l’ungherese Aron Szilagyi (15-7). Il bersaglio grosso lo centra invece Vito Dell’Aquila, ventenne del Brindisino, che vince la medaglia d’oro nel taekwondo battendo in finale il tunisino Jendoubi. Un successo dal doppio valore, visto che consegna all’Italia il primo oro a Tokyo 2020 e, insieme, il primo podio olimpico a un atleta nato dopo il 2000.

Dell’Aquila, oro nel taekwondo

Una soddisfazione incredibile per il giovanissimo artista marziale, che supera il rivale per 16-12 e porta a casa una medaglia che sa di record. “Questo oro è dedicato a mio nonno – ha detto Dell’Aquila -, che non c’è più da un mese e stasera mi guardava da lassù: ero certo che avrei vinto”. Si tratta della prima medaglia d’oro per l’Italia alle Olimpiadi giapponesi. Una delle più attese, perché in questo ragazzo di Mesagne ci credevano tutti. Anche perché di precedenti illustri, nonostante la giovane età, già se conta qualcuno: bronzo ai Mondiali di Muju nel 2017 e bronzo agli Europei di Kazan, l’anno successivo. I numeri del predestinato, arrivato all’Olimpiade con un anno di ritardo ma con una doppia motivazione in grado di sbaragliare la concorrenza.

Samele, sciabola d’argento

A un passo dalla gloria piena ci è arrivato anche Luigi Samele, foggiano 34enne, arrivato a tanto così dalla medaglia d’oro. E’ comunque il suo il primo riconoscimento italiano a Tokyo 2020, giusto un paio d’ore prima di Dell’Aquila. “Il secondo posto è meglio del terzo, peccato perché sono ancora arrabbiato. Deve ancora passarmi l’arrabbiatura per la sconfitta ma se mi avessero detto ieri che avrei vinto la medaglia d’argento avrei firmato”. Certo, perché quando arrivi a un centimetro dall’Olimpo è normale crederci con tutto sé stessi. Samele, però, è consapevole di aver dato lustro alla sciabola italiana, tradizionalmente un vanto del nostro Paese. “Sono felice, anche se non riesco ancora a realizzare. Mi faccio un bellissimo regalo di compleanno”.