TERREMOTO IN NEPAL: SALE A 4 IL NUMERO DELLE VITTIME ITALIANE

Tremiladuecentodiciotto morti e 6.538 feriti: questi i numeri del terremoto che da sabato 25 aprile ha messo in ginocchio il Nepal e in particolare la Valle di Kathmandu. Un bilancio che sale drasticamente di ora in ora e che viene aggravato dalle nuove scosse: l’ultima nel pomeriggio di magnitudo 5.1 ha fatto nuovamente tramare la terra. Manca la corrente elettrica, i collegamenti telefonici sono precari e comincia a scarseggiare il cibo e l’acqua.

Sale a 4 il numero delle vittime italiane. Renzo Benedetti e Marco Pojer sarebbero morti travolti da una frana. Si trovavano sabato a 3500 metri di quota in un trekking nella Rolwaling Valley. A dare la notizia sono stati i due compagni di spedizione che oggi sono arrivati a Kathmandu. Attualmente degli italiani dispersi è di 4, mentre la donna bergamasca di cui si erano perse le tracce è riuscita a contattare il padre: “Fiorella sta bene, non è riuscita a chiamarci prima perché lì è tutto distrutto, ma ha già prenotato il volo per rientrare in Italia”.

Gli ospedali sono in completo sovraffollamento e ogni area aperta come i parchi e i giardini pubblici, sono stati adibiti a campi per gli sfollati. Intanto cresce la paura per i quattro speleologi italiani, in spedizione nel villaggio di Langtang, travolto da un’enorme valanga, che non danno notizie da ieri sera.

Il volto più fragile delle vittime è quello dei bambini per cui l’Unicef lancia l’allarme: “La situazione in Nepal è terribile, la metà della popolazione sono minori e si teme una catastrofe. La situazione – dice l’agenzia Onu – è complessa nelle zone rurali e nei villaggi a nord ovest di Kathmandu dove regna la distruzione ed è arduo arrivare”, fa sapere l’organizzazione in una nota. “I bambini messi in salvo sono intrappolati al freddo e al gelo. Le prossime ore saranno decisive”.

Sull’Everest, dove in seguito alle scosse di terremoto si sono verificate diverse valanghe: è qui che sono stati recuperati 22 corpi. All’appello però mancano ancora 217 persone, 32 sono invece i sopravvissuti e 29 i feriti ricoverati all’ospedale di Lukla.

Non si hanno notizie dei 4 speleologi italiani che trovavano in Nepal nel villaggio di Langtang, travolto da terra e detriti a causa della raffica di scosse sismiche che hanno devastato la regione centro-occidentale nepalese, e che da sabato non danno più notizie di sé. Sono Giuseppe ‘Pino’ Antonini, 53 anni, di Ancona, Gigliola Mancinelli, anche lei di Ancona, medico anestesista, Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Giovanni ‘Nanni’ Pizzorni, 52 anni, genovese, esperto torrentista. Intanto la terra continua a tremare: dopo la prima scossa di magnitudo 7,9 Richter di sabato, sono state 45 le repliche superiori a 4,5 gradi e 15 quelle sopra 6,5 gradi.