Terni, muore di overdose a 18 anni: “La droga era il suo regalo”. Si indaga

La giovane sarebbe rimasta vittima di un'assunzione letale di eroina, che avrebbe acquistato a Roma assieme al fidanzato. Mercoledì l'autopsia

pensione

Nessun compleanno, probabilmente, è atteso quanto quello per i 18 anni. La maggiore età, il passaggio tra l’essere adolescenti e diventare adulti, con tutto quel mix di responsabilità che comporta… Quello di Maria Chiara Previtali, studentessa ternana residente ad Amelia, da un compleanno come gli altri si è però trasformato in tragedia. Uno dei suoi “regali” si sarebbe infatti rivelato letale: un quantitativo di stupefacenti, che la ragazza avrebbe acquistato a Roma assieme al suo fidanzato e poi probabilmente assunto, andando incontro a un’overdose fatale. Una vicenda dai contorni drammatici, sulla quale la Procura di Terni sta cercando di far luce, con un’indagine coordinata dal pubblico ministero Camilla Coraggio, con i carabinieri di Amelia e i militari dell’Arma del comando provinciale di Terni.

Attesa l’autopsia

Gli inquirenti stanno cercando innanzitutto di determinare chi abbia ceduto la droga alla ragazza. La diciottenne è deceduta nel letto del suo fidanzato, un ventunenne del quale si starebbe tentando ora di chiarire la posizione. Soprattutto in merito all’ipotesi di presunta omissione di soccorso. A diradare i dubbi, potrebbe essere l’autopsia disposta sul corpo della giovane, che verrà eseguita mercoledì a Perugia. Al momento, infatti, non è chiara l’esatta dinamica dei fatti, né le eventuali responsabilità correlate. Gli stupefacenti sarebbero stati un suo regalo di compleanno, e anche su questo la Procura cercherà di fare chiarezza. “Abbiamo un quadro indiziario – ha detto il procuratore capo Alberto Liguori -. Stiamo lavorando nel rispetto dei genitori della ragazza, per spiegare cosa è successo, nella speranza che la verità processuale possa lenire il dolore“.

Preoccupazione a Terni

Maria Chiara frequentava l’ultimo anno del liceo scientifico “Donatelli”, a Terni. E aveva la passione per il kung-fu, disciplina che l’aveva vista protagonista assoluta in numerosi campionati regionali e che ora insegnava ai più piccoli. La sua morte, avvenuta probabilmente a causa dell’assunzione di droga, si inserisce in un quadro locale che il procuratore capo ha definito preoccupante. “C’è un clima di tensione nel territorio che sta salendo, ma non si deve tradurre in un clima irrespirabile. C’è un territorio che si sta preoccupando. Terni e provincia hanno questa problematica. Ci ​​aspetteremmo che tutte le autorità facciano il proprio dovere passando alla riflessione all’azione. Non possiamo parlare di droga solo in ipotesi di fatti eclatanti, è un argomento che va messo in agenda”.