Taxi in rivolta: il governo tenta la strada della mediazione

Il governo cerca la mediazione sul caso Taxi, dopo la protesta delle “auto bianche” che ha bloccato il centro di Roma nella giornata di martedì. Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio al termine di una lunga trattativa propone un decreto ministeriale che regoli gli Ncc e superi di fatto il contenuto dell’emendamento al Milleproproghe a firma di Linda Lanzillotta che ha scatenato la protesta.

La proposta

La proposta, che un rappresentante dei manifestanti legge alla piazza, arriva dopo una riunione fiume al ministero dei Trasporti con i tassisti rappresentanti delle auto bianche. Fuori dall’incontro i tassisti asserragliano il ministero con fumogeni e bombe carta, decisi a contrastare con le buone o con le cattive l’emendamento che rimanda a fine anno la stretta sui noleggi con conducente come quelli dell’app Uber Black. “Si lavora insieme se non ci sono violenza e minacce” ha dichiarato Delrio prima dell’incontro nel tentativo di calmare gli animi dopo gli scontri tra manifestanti e polizia nella mattinata.

Riunione tesa

Ma la riunione è iniziata in un clima teso. Alcuni manifestanti hanno chiesto di accreditare altre sigle locali oltre alla ventina di organizzazioni già previste al tavolo dai sindacati alle associazioni di categoria. La richiesta viene accordata e l’incontro entra nel vivo alla presenza, oltre che del ministro Delrio, del viceministro Riccardo Nencini e della sottosegretaria Simona Vicari. Presto – secondo quanto trapela dai sindacati – è emersa la difficoltà di trovare una soluzione accettabile per tassisti e governo.

Richiesta

La richiesta dei tassisti è l’eliminazione dal decreto Milleproroghe dell’emendamento che vede come prima firmataria la senatrice Linda Lanzillotta (Pd) e prevede una proroga al 31 dicembre 2017 del termine per l’emanazione del decreto del Ministero delle infrastrutture contro l’esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente. Il decreto ministeriale definirebbe anche gli indirizzi generali per l’attività di programmazione e di pianificazione delle regioni, ai fini del rilascio delle autorizzazioni. Se l’emendamento fosse stato stralciato, il Movimento 5 Stelle si era detto pronto a interrompere l’ostruzionismo e votare sì al decreto Milleproroghe. I Cinque Stelle ponevano infatti due condizioni: accogliere le richieste di ambulanti e tassisti sulla proroga alla direttiva Bolkestein per la messa all’asta delle licenze per il commercio su aree pubbliche e lo stralcio dell’emendamento Lanzillotta.