Caso Suarez, si allarga l’inchiesta: indaga anche la Figc

Anche la Procura federale cerca di far luce sulla presunta truffa nell'esame di italiano del bomber uruguaiano. Il legale della Juve chiarisce: "Chiesi che non ci fosse nessun riguardo"

Continua ad allargarsi il fronte del caso Suarez. Dopo l’intervento della Procura di Perugia sull’esame di italiano sostenuto per l’ottenimento della cittadinanza, ora tocca alla Procura della Figc. Il centravanti uruguaiano ha svolto la prova presso l’Università per Stranieri di Perugia ma, secondo quanto emerso da un’inchiesta a riguardo, temi e votazione sarebbero stati concordati preventivamente. Elementi che hanno portato al blitz della Guardia di Finanza, che ha acquisito documentazione inerente mentre venivano emesse le prime informazioni di garanzia.

Caso Suarez, la nota del legale

Non risulta fra gli indagati ma ha voluto lo stesso chiarire la sua posizione l’avvocato Maria Turco, legale della Juventus che ha organizzato l’esame del bomber: “Nelle mie funzioni di legale – ha scritto in una nota – ho messo in contatto Luis Suarez con l’Università per stranieri di Perugia. Le mie parole, captate con intercettazioni telefoniche, sono riportate fuori contesto e in maniera incompleta. Ho infatti espresso chiaramente la richiesta che la procedura avvenisse ‘in presenza’ e senza alcun tipo di trattamento di riguardo rispetto a qualsiasi altro candidato”.

L’avvocato ha concluso la nota spiegando che “come noto alle cronache il calciatore non è stato tesserato in Italia. E la società che, in quella fase, si era interessata a lui, aveva poi esplicitamente cambiato obiettivi di mercato. Rimango a disposizione delle Autorità competenti, laddove lo ritenessero, per fare ulteriore chiarezza sul mio operato professionale”.

Nuova ipotesi

Nel frattempo, come riferito dall’Ansa, fra le ipotesi di reato per la rettrice dell’Università per Stranieri, emergerebbe anche il presunto concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Il quale sarebbe contenuto nell’informazione di garanzia inviatole dalla Procura. Un’indicazione che verrebbe data dai reati corrispondenti agli articoli del codice penale di riferimento, il 110 e il 319. Oltre che la data alla quale farebbe riferimento la presunta condotta illecita, settembre del 2020. Non risulterebbe però la descrizione dei fatti contestati.