Riapertura degli stadi, Conte scettico: “Inevitabili gli assembramenti”

Il premier interviene alla festa del Fatto quotidiano: "Draghi? Lo proposi per la guida della Commissione ma rifiutò". E su Mattarella: "Vedrei bene un secondo mandato"

“Il governo non ha mai aperto alle discoteche, contrariamente a quanto s’è detto. Poi le regioni le hanno riaperte”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ospite alla festa del Fatto quotidiano e intervenuto sui temi più caldi dell’agenda governativa. Con una dichiarazione anche sul tema della riapertura degli stadi, altrettanto impellente dopo la prima uscita della Nazionale di calcio e in vista della Supercoppa europea, che si disputerà a porte (parzialmente) aperte a Budapest: “Nello stadio l’assembramento è inevitabile, dentro, come entrando e in uscita: l’apertura la trovo inopportuna”. Visione chiara, quella del premier, che interviene a gamba tesa in uno dei dibattiti più caldi, anche in ottica della ripartenza del campionato.

Conte e Draghi

Ma lo sport è un argomento capillare. A risuonare ancora nelle aule del governo sono le parole di Mario Draghi, identificato come possibile figura in grado di traghettare il Paese qualora si palesi lo scenario peggiore. E Conte interviene anche sul tema: “Quando si è lavorato per una nuova commissione Ue, fu proposto innanzitutto Timmermans ma alla fine non andò a buon fine. Subito dopo io stesso cercai di creare consenso per Draghi, lo avrei visto bene come presidente della Commissione Ue. L’ho incontrato perché non volevo spendere il suo nome invano, ma lui mi disse che non si sentiva disponibile perché era stanco della sua esperienza europea“. E precisa: “Quando si invoca Draghi penso lo si tiri per la giacchetta. Non lo vedo come un rivale, ma come un’eccellenza”.

Mattarella e il secondo mandato

A proposito di possibili mandati, Conte auspica anche un secondo giro al Quirinale per Sergio Mattarella: “Lo vedrei benissimo per un secondo mandato, se ci fossero le condizioni da parte sua per accettare. Credo che il presidente Mattarella stia interpretando il suo ruolo in un contesto molto sfidante in modo impeccabile, con grande equilibrio e saggezza”. E, in merito ai verbali del Cts, il premier ha spiegato che “quando si prendono decisioni molto importanti in termini di allarme sociale è bene che si lavori in modo riservato, ma non segreto. Gli omissis? Un fatto tecnico. Di solito è per protezione della privacy, ma se ne sono occupati gli uffici”.