Spoleto, rubate le reliquie di san Giovanni Paolo II

L'ampolla contenente alcune gocce di sangue del Papa è stata trafugata dalla Cappella del Crocifisso, in Duomo. L'arcivescovo Boccardo: "Un atto grave"

“Voglio sperare che si tratti di un atto di superficialità, non con l’intenzione di offendere la sensibilità dei fedeli”. Così in un videomessaggio monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto, che si è espresso in merito al furto delle reliquie di Giovanni Paolo II, conservate nella cappella del Crocifisso del Duomo di Spoleto. Una notizia riportata da Vatican News e commentata proprio dal presule spoletino. “Voglio sperare altresì – ha detto – che questo gesto sconsiderato non sia stato compiuto a fini di lucro“. A scoprire il furto la sacrestana, al momento di chiudere il Duomo. L’arcivescovo Boccardo ha parlato di “un atto grave che ferisce la sensibilità e la devozione di tante persone”.

Le reliquie

Le reliquie del santo Giovanni Paolo II erano conservate in un’ampolla incastonata in un reliquiario dorato, con all’interno contenute delle gocce di sangue. Il trasferimento nel Duomo era avvenuto il 28 settembre 2016, come dono dell’allora arcivescovo di Cracovia, il cardinal Stanislaw Dziwisz. A breve avrebbero dovuto essere spostate nella chiesa di San Nicolò in Spoleto, che verrà consacrata a ottobre proprio a Papa Wojtyla.

L’ipotesi

Dopo aver scoperto il furto, la Curia ha avvertito i Carabinieri che hanno avviato le indagini del caso. Come riferito dal sito dell’Arcidiocesi, la Cappella dove le reliquie sono conservate non è accessibile al pubblico e protetta da un cancello. L’impianto d’allarme, invece, si troverebbe solo nella seconda sezione. Secondo quanto ipotizzato, per riuscire a raggiungere la cappella, gli autori del furto devono aver scavalcato la cancellata.