Smog e campagne che soffrono la sete: l’allerta lanciata dalla Coldiretti

La Coldiretti rinnova il suo appello affinché venga creato un "piano invasi" così da aumentare la raccolta dell'acqua piovana

Scatta l’allarme smog nelle città della Pianura Padana mentre le campagne soffrono la sete.  Le dichiarazione della Coldiretti in riferimento agli effetti del vasto campo di altra pressione durato a destinare giorni.

 L’allarme della Coldiretti

L’assenza di precipitazioni significative fa scattare l’allarme smog nelle città della Pianura Padana con le misure per limitare il traffico mentre nelle campagne la siccità mette a rischio la preparazione dei terreni per le semine e comincia a mancare anche l’acqua potabile con l’invio delle prime autobotti in alcuni comuni del Piemonte. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento agli effetti del vasto campo di alta pressione destinato a durare per giorni. In particolare, nelle campagne lungo tutto il bacino padano cresce l’allarme siccità alla vigilia delle semine 2023 con il fiume Po a secco che al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,3 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate. La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 39% del lago di Garda al 39% di quello Maggiore fino ad appena al 21% di quello di Como ma si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

Il 2023 peggiore del 2022

Una situazione, sottolinea la Coldiretti, “peggiore di quella dello scorso anno quando si è registrata una perdita di almeno 6 miliardi di euro nei raccolti per la siccità. Quest’anno verranno coltivati in Italia quasi 8mila ettari di riso in meno per un totale di appena 211mila ettari, ai minimi da trenta anni, secondo sulla base delle previsioni di semina. Caso, dice Coldiretti “rappresentativo delle difficoltà in cui si trova l’intera agricoltura nazionale. Con il Po a secco – sottolinea – rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio della Pianura Padana. Dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dai grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ai salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello fino alla frutta e alla verdura la produzione della food valley rappresenta infatti la punta di diamante del Made in Italy alimentare in Italia e nel mondo”. Da qui l’appello che Coldiretti rinnova richiamando alla necessità di partire con la realizzazione “di un piano invasi così da aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%”, afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che “insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili”.

Fonte Ansa